Il circolo del partito democratico guidato da Daniela Limardo ribadisce la propria distanza dall’amministrazione comunale in carica della quale non condivide il modo di gestire la cosa pubblica. L’addebito più significativo mosso al sindaco Pino Morello e alla sua squadra riguarda le scelte politiche che penalizzerebbero i cittadini dell’intero territorio comunale. A far traboccare il vaso e spingere il Pd locale a mettere nero su bianco è la delibera n. 60 dello scorso 4 agosto con la quale viene immesso nei ruoli dell’ente comunale, su posto vacante per pensionamento, un istruttore contabile assunto a tempo determinato. <Il nostro non vuole essere – afferma Daniela Limardo – un giudizio espresso su persone e lavoratori. Contestiamo e prendiamo le distanze dal modo di fare politica vecchio, che non coinvolge i cittadini e che si ritorce contro i disoccupati, i più fragili, i meno tutelati. Un modo – prosegue – che va nella direzione opposta di quel programma elettorale che l’attuale amministrazione comunale ha reso carta straccia>.
Un attacco duro dettato anche dal convincimento che <trasparenza e partecipazione alla cosa pubblica, sono dimenticate e buttate nel sacco della spazzatura>. In realtà <speravamo – insiste il segretario del Pd – in una rottura con un recente passato che tanto male ha fatto alla nostra comunità>, ma, ad aspettative deluse, < cari amministratori comunali – rimarca – siamo distanti anni luce dal vostro modo di concepire una vita comunitaria, dove gli interessi generali prevalgono su un mediocre e miope tornaconto personale>. Stando così le cose, il Pd, analizzati a fondo i contenuti della delibera chiamata in causa, sollecita il primo cittadino ad annullare l’atto amministrativo in quanto mancante <della proposta di deliberazione ex art. 49 del decreto legislativo 267/2000>. A parere della dirigenza del Pd <la proposta doveva essere fatta dal responsabile dell’area amministrativa ossia dal segretario Vittorio Bianco che, in questo caso, ha l’obbligo di allontanarsi per conflitto d’interesse, art. 6 bis della legge 241/90>. Per la cronaca, Morello ha abbandonato il Pd in tempi non lontani anche se, successivamente, in occasione delle elezioni provinciali, il suo nome era tra i candidati democratici.
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