Importante riconoscimento per l’Italia nell’ambito del percorso di valorizzazione della Dieta Mediterranea. Il recente meeting del Patrimonio Unesco Dieta Mediterranea tenutosi a Tavira, in Portogallo, ha infatti stabilito che sarà il museo della Dieta Mediterranea di Pioppi, con sede a Palazzo Vinciprova, il soggetto capofila della rete dei Musei della Dieta Mediterranea.
Al momento sono quattro i Paesi che hanno attivato musei e luoghi di promozione e didattica su questo tema (Portogallo, Marocco, Croazia e appunto l’Italia) ma non è escluso che adesso tale rete potrebbe conoscere una fase di ulteriore sviluppo.
Il coordinatore della rete sarà Valerio Calabrese, che dirige il Museo, oggi gestito da Legambiente, e ubicato a Palazzo Vinciprova, un palazzo seicentesco a ridosso della spiaggia del piccolo borgo marinaro campano dove trascorse l’ultimo periodo della sua vita il celebre studioso americano Ancel Keys capo dell’equipè di scienziati che negli anni cinquanta del secolo scorso grazie al celebre “Studio dei sette paesi”, riuscì a dimostrare scientificamente i benefici del regime alimentare basato sulla dieta mediterranea. Uno studio – lo ricordiamo – che individuò la cittadina di Nicotera in Calabria e l’isola greca di Creta in Grecia, come i luoghi dove le abitudini alimentari dei residenti si avvicinavano di più al regime alimentare in questione e al cosidetto “Indice di adeguatezza mediterranea”.
Obiettivo della rete dei Musei della Dieta Mediterranea – oltre a quello di promuovere la trasmissione dei valori e dei principi della Dieta mediterranea stessa – sarà quello di attivare una progettualità che miri allo sviluppo dei territori locali.
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