L’Azienda sanitaria di Catanzaro è stata individuata quale ente leader, a livello europeo, nel campo della domiciliarità

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Un grade riconoscimento che certifica come anche in una regione come la Calabria dove le criticità non mancano vi è anche della buona sanità.

L’Azienda sanitaria di Catanzaro è stata individuata quale ente leader, a livello europeo, nel campo della domiciliarità. In particolare il riconoscimento riguarda il progetto Home Care Premium, cofinanziato dall’Inps ed attuato nel territorio del distretto di Catanzaro e di cui è responsabile il dirigente-sociologo dott. Franco Caccia, . Tra i promotori della selezione figurano enti di spiccata valenza scientifica nel campo delle politiche di welfare, quali la Fondazione Zancan, l’associazione la Bottega del possibile e la compagna San Paolo di Torino.

Lo si è appreso da una nota pubblicata sul sito istituzionale dell’Asp stessa nel quale si legge che “il progetto dell’Asp di Catanzaro, ha superato una rigida selezione tra diverse decine di buone prassi nel settore delle cure a domicilio, realizzate nelle diverse regioni italiane e a conclusione  del processo di selezione, sono stati individuati otto progetti a livello nazionale, tra cui appunto quello dell’Azienda sanitaria di Catanzaro, per un successivo e mirato  confronto di eccellenze realizzate a livello europeo”.

 

“Il direttore generale dell’ASP di Catanzaro, dr. Giuseppe Perri, – si legge ancora nella nota in questione – ha colto con viva soddisfazione la notizia dell’ulteriore riconoscimento attribuito al progetto HCP da autorevoli istituzioni di ricerca e formazione nel settore delle moderne politiche di welfare progetto che rientra nell’ambito di un progetto denominato Trasnational forum integrated community care”.

“L’esperienza portata avanti con Home Care Premium, per una moderna domiciliarità, -si legge ancora nella nota – viene attuata nell’ASP di Catanzaro dal 2013 e nel triennio ha permesso a circa 430 famiglie, residenti nei comuni del distretto del capoluogo, di beneficiare di servizi integrati, domiciliari ed extradomiciliari per la cura di persone non autosufficienti. Un Piano personalizzato di interventi di cura, creato sulla base di valutazioni del bisogno e sulle potenzialità di ogni beneficiario, coordinate dall’assistente sociale del distretto d.ssa Teresa Barberio, ha consentito di erogare un pacchetto di servizi di elevata qualità”.

“Grazie a questa tipologia d’intervento, realizzata fra l’altro in molti comuni delle aree interne, pur in presenza di gravi limitazioni alle autonomie psico-fisiche, – conclude la nota – le persone hanno potuto coronare il sogno di restare nella propria casa e l’azienda sanitaria di Catanzaro  ha messo in pratica la filosofia  molto spesso sbandierata ma non sempre praticata: “far arrivare i servizi alle persone e non obbligare le persone a spostarsi dal proprio ambiente di vita per ricevere le cure di cui necessitano”. Oltre alle evidenti ricadute anche di tipo economico, si pensi al risparmio sulla voce di spesa per ricoveri, questo progetto ha attivato un circolo virtuoso nelle piccole comunità in un cui è stato attuato permettendo, nel periodo 2013-2016, ad oltre 460 persone di trovare un’occupazione nei servizi di cura. Fra le figure impegnate, oltre al profilo principale costituito dall’assistente familiare, hanno trovato ampio spazio anche i seguenti profili: OSS, educatore professionale, assistente sociale, sociologo, psicologo, autista”.

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