I cittadini hanno detto Si alla fusione di Corigliano Calabro con Rossano.

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Passa a grande maggioranza – circa il 75% nel suo complesso la proposta di procedere alla fusione dei centri urbani dello Jonio Cosentino Corigliano Calabro e Rossano.

A Rossano, l’affluenza alle urne è stata del 32.9% pari a 13356 elettori, mentre a Corigliano Calabro si sono recati a votare il 44.7% degli aventi diritto pari a 12605 elettori.

A Rossano, praticamente non c’è stata partita ed il successo dei sostenitori del Si è stato schiacciante: 12715 voti (94%) contro appena 791 contrari (6%). A Corigliano Calabro la competizione è stata un pò più equilibrata ma i Si hanno comunque doppiato i No ottenendo 7674 voti (61%) contro 4833 contrari (39%). Il percorso della nascita della nuova città dunque, adesso, è tracciato e supportato dalla volontà del corpo elettorale.

Il primo ad esprimere la sua soddisfazione è stato il consigliere regionale Giuseppe Graziano, proponente del disegno di legge regionale sulla fusione dei Comuni di Corigliano calabro e Rossano per il quale “è stata una giornata storica scritta, di proprio pugno, dai Coriglianesi e dai Rossanesi che, insieme, hanno deciso di iniziare a scrivere un nuovo capitolo per la crescita e lo sviluppo di questo angolo della Calabria”.

Soddisfazione è stata epressa anche dal primo cittadino di Rossano, Stefano Mascaro che si è detto pronto ora ad incontrare subito il sindaco di Corigliano Calabro per procedere nella strada della realizzazione della nuova realtà urbana unificata e che ha ringraziato ” le due comunità, sopratutto i giovani, per la straordinaria partecipazione dimostrata e per aver condiviso convintamente il progetto epocale della terza più grande città della Calabria”.

Di bella pagina di democrazia calabrese ha infine parlato il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio che, in una nota diffusa dall’uffico stampa della Regione stessa, ha dichiarato “di non aver mai avuto dubbi sull’esito del referendum sulla città unica Corigliano-Rossano” poichè “i cittadini di queste due importanti realtà non potevano perdere un’occasione così importante per la prospettiva di un vasto territorio come è quello della Piana di Sibari”. Oliverio dopo aver rammentanto – sempre nella nota in questione – le grandi potenzialità di sviluppo dell’area in questione ha altresì aggiunto che “ora si apre una fase impegnativa che deve essere improntata ed alimentata da spirito costruttivo e da atteggiamenti coerenti con la volontà popolare” e che ora – si legge ancora nella stessa nota – “il confronto si sposta sui contenuti riguardanti la funzione direzionale della nuova città, il suo assetto urbanistico, l’ammodernamento infrastrutturale, la realizzazione di una rete di servizi qualificata, le strutture e i luoghi della formazione, la qualità della vita, la realizzazione di un programma associativo con gli enti locali del territorio, a partire dai Comuni”.

 

 

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