Nicotera, i genitori protestano in Comune per l’assenza di accompagnatori sugli scuolabus

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“Se un Comune offre il servizio di trasporto per gli alunni delle scuole Primarie e Medie, è tenuto anche a fornire un accompagnatore sui mezzi impiegati”. E’ quanto affermano alcuni genitori degli alunni delle scuole dell’obbligo della cittadina tirrenica che usufruiscono dello scuolabus. Il gruppo ha chiesto ed ottenuto un incontro con il commissario Adolfo Valente, uno dei tre commissari della terna prefettizia che regge palazzo Convento, per reclamare la presenza di un assistente a bordo dello scuolabus.

Adolfo Valente

“La scorsa settimana – afferma preoccupata una mamma – un ragazzo ha bruciato i capelli a mio figlio e ad un suo amico hanno infilzato l’ombrello sulla fronte con il pericolo di colpire l’occhio”. Il gruppo ha esposto la propria preoccupazione a Valente. “Abbiamo chiesto – affermano i genitori – l’istituzione di una figura che vigili durante il viaggio sui nostri figli, un adulto a far da appoggio all’autista il cui compito è guidare non controllare i ragazzi che, durante il tragitto, vanno incontro soprattutto a episodi di bullismo. Contestiamo, inoltre, che su uno scuolabus dove i posti a sedere sono 25 salgano a bordo circa 37 ragazzi. Ci chiediamo, chi tutela i nostri figli durante il viaggio? In Comune ci hanno proposto di fornire noi l’assistenza sul pulmino facendo i turni una volta a settimana o di stipulare, a nostre spese, una convenzione con qualche associazione. Assurdo!”

A detta dei responsabili comunali, però, la figura non sarebbe legalmente prevista. “Non è possibile – dichiara Valente – da parte del Comune assumere una persona appositamente per fare sorveglianza. Inoltre, la situazione finanziaria dell’Ente non permette questa spesa in quanto tale figura non è obbligatoria. Se dovesse succedere qualcosa, comunque, è stata stipulata un’assicurazione. E’ chiaro, perciò, che se un bambino si dovesse fare male sullo scuolabus è coperto da assicurazione. Penseremo a qualcosa, ma non che implichi direttamente il Comune”.

Relativamente a tale argomento, però, una sentenza della Corte di Cassazione chiamata ad esprimersi su un grave episodio di violenza accaduto sullo scuolabus, in provincia di Perugia, dove un minore aveva riportato gravi lesioni alla colonna vertebrale dopo essere stato ripetutamente colpito con la cartella da un compagno più grande sullo scuolabus che li riportava a casa, condannò il Comune a pagare circa 130 mila euro ai genitori della vittima. La sentenza confermata in appello, è stata impugnata di fronte alla Corte di Cassazione, in quanto nessuna previsione di legge imporrebbe al Comune di predisporre un servizio di sorveglianza pur in presenza di minori. La Corte di legittimità ha respinto il ricorso, osservando che tale obbligo discende dal principio secondo il quale “grava sulla pubblica amministrazione che svolge un servizio di trasporto riservato agli alunni, l’adozione delle cautele occorrenti per tutelare la sicurezza dei minori”. La Cassazione, con la sentenza numero 23464 del 19 novembre 2010, spiega che si tratta di un “obbligo generale” per cui l’ente pubblico è comunque tenuto a “garantire la presenza di un accompagnatore, oltre all’autista, nella gestione del servizio di trasporto scolastico” e ciò in considerazione dell’età dei trasportati.

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