La presenza di estese colonie di un madreporario arborescente nei fondali di Nicotera Marina, a 80 metri di profondità, è ancora oggetto di attenzione soprattutto da parte degli appassionati di mare e dei pescatori di professione. Si discute, in particolare, su quelle che potrebbero essere le conseguenze positive del ritrovamento qualora del patrimonio venuto alla luce se ne dovesse fare giusta considerazione. In tanti vedono una fonte di incremento del turismo, ma anche uno stimolo per avviare un programma di conoscenza dell’habitat marino con conseguente attuazione di iniziative mirate alla tutela dello stato ambientale e della ricca biodiversità che in esso trova vita.
A non dimostrarsi, comunque, sorpresi dalla scoperta fatta dai biologi marini dell’Arpacal sono soprattutto i pescatori di Nicotera Marina. Riuniti in gruppi sull’arenile, scrutano l’orizzonte aspettando le barche che rientrano dopo aver gettato le reti al largo. Un rito che si ripete da secoli perché quella è la loro passione, il loro lavoro, la loro vita. Le colonie di corallo per loro non sono una novità. In ogni casa, in ogni ristorante, ce n’è qualche ramo ancora attaccato a grossi frammenti di rocce calcaree. Di certo, si tratta di specie diversa da quella ritrovata dall’Arpacal, ma per i pescatori non è questione di differenza e rarità. <Il guaio è – dice uno di loro – che spesso le nostre reti si impigliano sulle rocce e nel tentativo di recuperarle qualche ramo di corallo si stacca dai fondali e viene portato in superficie>.
Il racconto più dettagliato lo fa Carmelo Saladino, 68 anni, appartenente a una delle famiglie di pescatori che da generazioni intere trovano nel mare e nella pesca l’unico mezzo di sostentamento. <Le colonie di corallo nel nostro mare – afferma – probabilmente sono sempre esistite. Le zone più ricche sono quelle al confine tra il comune di Nicotera e Capo Vaticano. La specie più diffusa – spiega – è quella che ha un colore rosato mentre i rami all’interno sono bianchi. C’è pure, ma in quantità più modeste, il corallo rosso che è quello più ricercato anche perché più si presta a usi commerciali>. Carmelo Saladino ha le idee chiare. I fondali, dopo decenni trascorsi sul mare, li conosce palmo a palmo. <Le zone dove abbonda il corallo rosa – prosegue – sono quelle tra la torre di Joppolo, che però è nel territorio di Nicotera, e la stazione di Joppolo. Risalendo verso Nord se ne trova ancora sul litorale di Capo Vaticano e precisamente tra Santa Maria e Grotticelle dove sul fondo c’è “ u scogghjiu smaledittu”, un tratto roccioso dove spesso e volentieri perdiamo le nostre reti. Qui è possibile trovare anche il corallo rosso>.
L’anziano pescatore ed il fratello ricordano anche d’aver accompagnato in quei tratti di mare pescatori subacquei provenienti da fuori regione. Attività che ora, alla luce del lavoro svolto dall’Arpacal, potrebbero tranquillamente riprendere. Il madreporario arborescente individuato nel mare di Nicotera Marina ha riacceso i riflettori anche sul parco marino “Costa degli dei”, istituito nel 2008 e, a dieci anni di distanza, ancora fermo al palo. Dopo il ritrovamento effettuato dai biologi dell’Arpacal, riprende quota, infatti, la richiesta che i confini dello stesso parco vengano ampliati sino ad includervi il tratto di litorale che da Joppolo corre sino a Nicotera Marina misteriosamente escluso al momento del varo del progetto. La richiesta trova forza, oltre che nella presenza di corallo nei fondali marini nicoteresi, anche nella necessità di tutelare le praterie di poseidonia che si trovano nel mare joppolese.
La vicenda viene seguita con attenzione anche dal consigliere regionale Michele Mirabello, residente a Capo Vaticano. <La questione – sottolinea – va seriamente valutata. Il progetto del parco, in realtà, non ha mai fatto passi avanti concreti. Era stato varato un apparato organizzativo del quale ora pare non ci sia più traccia>. L’esponente del Pd dà grande significato alla scoperta dei biologi dell’Arpacal ed è convinto che <anche sulla nostra costa sia possibile realizzare un’area protetta simile a quella esistente ad Isola Capo Rizzuto>. E di conseguenza <mi impegno – conclude il consigliere regionale ricadese – a rivedere il progetto del parco che, a questo punto, può essere rilanciato includendo anche Nicotera e Joppolo>.