CULTURA, MARIO CALIGIURI PRESENTA A CATANZARO “COME SI COMANDA IL MONDO”.

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CATANZARO (28.3.2018) – Presentato presso il Circolo di Catanzaro 1871 “Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci”, il nuovo libro scritto da Mario Caligiuri con Giorgio Galli, edito da Rubbettino. A fare gli onori di casa la Presidente del Circolo Paola Gualtieri e la cerimoniera Gabriella Celestino, che ha condotto l’incontro, mettendo in luce l’importanza del volume che affronta per la prima volta in maniera scientifica il tema della globalizzazione economico e finanziaria, che riduce il peso delle classi politiche a scapito di quelle finanziarie.

“Quello che davvero conta per le élite non è il carattere della persona, ma è il ruolo che ricopre all’interno dell’istituzione economica e sociale” è quanto affermato il primo relatore Vittorio Daniele dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, richiamando le teorie del sociologo statunitense Charles Wright Mills. Per Daniele, il libro di Galli e Caligiuri conferma che l’economia domina la politica, evidenziando l’esistenza di un “sistema circolare dell’élite finanziaria” e delle inevitabili commistioni tra pubblico e privato dove vi è uno scambio di ruoli dirigenziali. A tale riguardo ha citato, tra gli altri, il caso di Alan Greenspan, per vent’anni Presidente della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, dopo avere lavorato a Wall Street e nella società J.P. Morgan.

Daniele ha poi ricordato che il libro di Galli e Caligiuri poggia su uno studio del Politecnico di Zurigo che ha individuato le 50 società globali che rappresentano il nocciolo del capitalismo finanziario mondiale. E sono i manager di queste multinazionali a indirizzare le sorti del pianeta e non i politici noti al grande pubblico. Tra presidenti e amministratori delegati, si tratta in tutto di sessantacinque persone, alle quali è stato dato un volto e un nome grazie a questo libro, dimostrando che il potere non è occulto, oscuro o indecifrabile ma ha nomi e cognomi che operano alla luce del sole.

Evitando qualsiasi teoria del complotto o analisi superficiale, il libro è accompagnato da un rigoroso lavoro di ricerca scientifica basato su fonti aperte realizzato dalla ricercatrice Roberta Calderazzo che ha curato le appendici dell’intero lavoro e che è intervenuta all’incontro. Durante la presentazione, ha posto l’accento sul ruolo dei fondi sovrani e su come il potere è spesso in mano ad élite cinesi, russe o arabe provenienti da contesti non propriamente democratici. Ha proseguito sostenendo che “c’è in gioco un grande compromesso: da un lato l’interesse collettivo della comunità mondiale nel sostenere l’apertura dei mercati dei capitali e dall’altra parte la legittima preoccupazione dei cittadini sulla sicurezza nazionale per i paesi destinatari degli investimenti di questi fondi sovrani”. La ricercatrice ha poi anticipato un tema che verrà trattato in un prossimo lavoro sull’importanza della finanza islamica come mezzo d’integrazione e di sviluppo e sul crescente ruolo nell’economia globale delle élite finanziarie cinesi, russe e arabe.

Florindo Rubbettino ha evidenziato l’impegno della propria casa editrice nel divulgare lo studio dell’intelligence, che si collega con l‘impegno editoriale a promuovere studi sulla criminalità organizzata e la questione centrale della sicurezza per tutela le libertà della società aperta.   Ha evidenziato in particolare come le classi dirigenti finanziarie siano cooptate e non elette, quindi individuate in un contesto non trasparente e non controllabile.

Ha concluso il dibattito l’autore Mario Caligiuri che ha spiegato che “Come si comanda il mondo” “è un libro che è più libri” poiché tratta dell’efficienza della democrazia e della trasformazione del potere, del ruolo della propaganda e dell’influenza dell’economia, della formazione delle élite e della centralità dell’educazione. “L’intenzione del volume – ha detto – al di là del titolo “impegnativo”, è quello di estrarre “il segnale dal rumore” e cercare di comprendere le tendenze sociali di fondo nell’eccesso della società della disinformazione, tenendo conto che la realtà è sempre davanti agli occhi di tutti”.  L’obiettivo del saggio è stato quello di mettere tutti insieme per la prima volta i fili dispersi di fatti noti per costruire uno scenario comprensibile, da contrapporre a quello inevitabilmente frammentato e distorto narrato dai media. “In questo gioco degli specchi e in questa società delle ombre – ha sottolineato Caligiuri – si crea un corto circuito cognitivo in cui la realtà sta da una parte e la percezione della realtà dall’altra”.

Caligiuri ha infine concluso ribadendo il ruolo fondamentale di strumenti educativi come l’intelligence che aiutano i cittadini a comprendere la realtà, identificando le informazioni rilevanti e contribuendo a fronteggiare la disinformazione dilagante che è probabilmente uno dei problemi più gravi della società contemporanea.

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