Nessuna fioritura algale nel 2017 nelle acque del Vibonese. A dirlo è un corposo rapporto di 55 pagine reso pubblico oggi dall’Arpacal.
“La stagione balneare 2017, così come già riportato nell‟estratto dei dati relativo al monitoraggio delle acque di balneazione (D.Lgs. 30 maggio 2008 n.116 ed al D.M. 30 marzo 2010), si può definire di siccità rispetto agli anni precedenti e con temperature dell‟aria riscontrate in campo elevate, fino anche a 40°C nelle ore centrali del giorno, soprattutto durante il mese di agosto – si legge nel report nella parte che riguarda il vibonese – e le segnalazioni che hanno destato l‟emergenza per l‟alterazione del colore delle acque di balneazione o per la presenza di schiume sono state contenute e le analisi microscopiche hanno rilevato sempre la presenza di dinophyceae.
“Nel presente documento – si legge ancora – sono stati riportati esclusivamente i dati dei campionamenti che è stato possibile eseguire per il monitoraggio di base, che comunque è stato costantemente integrato dall‟ispezione visiva e dalla verifica analitica quando effettuata, in tutte le aree di balneazione del territorio, controllate sin dalla metà di aprile”.
“Il protocollo operativo ISPRA, rimane l‟applicativo di riferimento per tutti i campionamenti effettuati (acqua di superficie, macroalghe, substrato duro) – si legge infine – e i siti di prelievo sono ormai quelli storici, scelti nei luoghi aventi caratteristiche ambientali ritenute favorevoli allo sviluppo di Ostreopsis cf. ovata. Si tratta infatti di baie chiuse, alcune delle quali presentano scogliere e anche delle barriere artificiali sommerse, frangiflutti o pennelli, con fondali costituiti da sabbia e/o ciottoli.
I camionamenti delle acque sono stati esegueti – per quanto riguarda il vibonese – nei seguenti punti: a) Porticciolo; b) La Rocchetta, loc. S. Irene; d) Lido Proserpina; e) Baia di Riaci; 7) Porticello Sp. S. Maria