Francesco Targhetta vince la XXVI edizione del Berto

Nessun commento Share:
Francesco-Targhetta
Francesco Targhetta

Francesco Targhetta, col romanzo “Le vite potenziali” edito da Mondadori, s’è aggiudicato la XXVI edizione del premio “Berto” riservato a scrittori esordienti. La giuria, presieduta da Antonio D’Orrico e composta da Cristina Benussi, Giuseppe Lupo, Laura Pariani e Stefano Salis, ha premiato il 38enne scrittore trevigiano noto sino ad oggi per le sue numerose pubblicazioni in versi e che ha avuto la meglio premio su Carlo Carabba, con Come un giovane uomo, Marsilio Editori; Oreste Lo Pomo, con Malanni di stagione, Cairo; Mirko Sabatino, con L’estate muore giovane, Nottetempo; Matteo Trevisani, con Libro dei fulmini, Atlantide. Un riconoscimento conferitogli non solo per la fluidità del suo stile, gli intrecci coinvolgenti e la complessità della trama, ma anche perchè scrivendo . Un racconto in cui . “Le vite potenziali” si rivelano per i giurati . L’esordiente scrittore di Treviso, da sei anni impegnato nella stesura del suo primo romanzo, ha incassato un assegno di 5mila euro che, nel rispetto della volontà di Berto sempre consapevole delle difficoltà che incontravano gli scrittori esordienti per coltivare la loro passione, potrà servirgli per portare avanti qualche sua iniziativa.

La manifestazione, coordinata dal giovane Andrea Massara, membro dell’associazione “Avvistamenti teatrali”, è stata impreziosita dalla lettura, da parte di Alessandro Cosentini e Jo Lattari con sottofondo musicale a cura di Massimo Garritano, di brani tratti da “Il male oscuro” e “Morte a Venezia”. La serata ha preso il via con brevi interventi da parte del sindaco ricadese Giulia Russo e dell’assessore di Mogliano Veneto Ferdinando Minello, nonché di Diego Bottacin, responsabile dell’associazione “Berto”, e Antonia Berto, che con accenti affettuosi ha ricordato la figura del padre. Poi, primo piano per i giurati Giuseppe Lupo e Laura Pariani che hanno sintetizzato l’enorme lavoro fatto prima di proclamare il vincitore. La XXVI edizione del “Berto”, perfettamente organizzata dal Comune di Ricadi in collaborazione con la Regione, l’associazione “Avvistamenti” e l’associazione “Berto”, nonché col contributo di Cristina Testa, responsabile della comunicazione, va in archivio con un grande successo. Il “Berto” costituisce ormai un appuntamento che avvicina il Veneto e la Calabria nel nome della cultura e delle tradizioni appartenenti alle due “patrie” bertiane. Due mondi decisamente diversi ma egualmente carichi di un fascino senza limiti e resi vicini dai semi della libertà che Berto sparse a piene mani a Capo Vaticano e dintorni nell’intento di promuovere un percorso di ribellione e di crescita socio-economica in una terra diffidente e disorientata eppure da lui tanto amata.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Alluvione, a Joppolo cambia la fisionomia del lungomare. Tansi: “Si decida per lo stato di emergenza”

Next Article

Cosenza: inaugurata Art in music, mostra antologica di Pasquale Colucci.

You may also like