“I muri crollano, i fili spinati restano” è il titolo della performance che Enzo Correnti, ospite della Casa della Poetessa, farà per strada a Riace e dintorni nelle giornate del 23 e 24 giugno.
Sarà una vera e propria denuncia contro la posizione del ricco occidente che da secoli sfrutta il continente africano e che oggi rifiuta di accogliere chi fugge dalla fame e dalle guerre.
“È questo il primo dei nostri contributi artistici – affermano Correnti e Ina Ripari – sul tema dello sfruttamento dell’uomo bianco sui popoli africani. Ci è sembrato un dovere morale manifestare in maniera forte e inequivocabile il nostro dissenso politico rispetto alle recenti vicende di cronaca e alle posizioni del Governo in tema di accoglienza. La Casa della Poetessa non è un partito politico, ma le nostre posizioni ideologiche sono chiare e precise e i nostri amici artisti le interpreteranno pacificamente ma senza reticenza, smuovendo le coscienze di chi ritiene che alcune vite umane valgano meno di altre”.
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