Si dice spesso – ed è vero – che i comuni sono le sentinelle dello stato sul territorio nazionale. E’ vero, ma chi protegge i comuni in caso di calamità naturali come il nubifragio che ha investito Nicotera e quasi cancellato Joppolo? In prima linea, ovviamente, c’è la Protezione civile, ma tenete presente che la Calabria ha un territorio molto vasto e impervio e i comuni da tenere d’occhio sono 400 e i mezzi e gli uomini non sono tantissimi. E’ per questo che esiste, anche a Nicotera, un Piano comunale di protezione civile (PCPC) e a Badia vi è una sede destinata a Centro operativo comunale (COC) in caso di emergenza. Ma ovviamente la Protezione civile regionale o il comune non ha il personale per farla funzionare in pianta stabile, così come le emergenze imporrebbero. E sono tante le criticità presenti sul territorio comunale nicoterese. Alcune sono endogene (i torrenti, i fossi, le aree soggette a rischio idrogeologico e ad esondazione, ecc) mentre altre possono essere di carattere straordinario come i terremoti, gli incendi oppure ondate di caldo, crolli, ecc.
Negli ultimi anni, stiamo assistendo ad una continuo modificarsi del clima, questo ha causato dei disastri, eventi che ci hanno toccato da vicino (il disastro di Soverato e il disastro di Vibo Marina), e così il bene “Sicurezza”, oltre ad aver subito un’evoluzione nella scala dei valori della società, tanto da divenire uno dei bisogni avvertiti come principali dai cittadini, ha subito una metamorfosi dal punto di vista concettuale. Tale evoluzione si è riflettuta anche sul concetto di “Protezione Civile”, tradizionalmente intesa quale strumento applicabile soltanto nelle emergenze e nelle postemergenze. In realtà, la Protezione Civile ha assunto un significato determinante anche sotto l’aspetto della “prevenzione”. Questa, infatti, è oggi intesa come quell’insieme di attività volte al controllo dell’ambiente e del territorio nonché alla diffusione, nella collettività, del senso di sicurezza e, contemporaneamente, di rispetto di quelle norme comportamentali determinanti al fine di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente circostante. Così fin dai primi interventi normativi, quali il D.Lgs. 112/1998 e il D.Lgs. 267/2000, sono stati riconosciuti ai Comuni maggiori poteri di intervento nell’ambito della Protezione Civile, anche attraverso l’utilizzo del volontariato locale. E in effetti, il volontariato, nel settore in parola, si è andato rafforzando nell’ultimo decennio proprio in virtù del radicarsi della nuova cultura di prevenzione della Protezione Civile.
Non a caso in questi giorni, abbiamo visto molti cittadini armarsi di pala e andare a dare un mano ai soccorsi arrivati dopo il nubifragio, un “capitale umano” prezioso che può e deve essere utilizzato nel quadro del Piano comunale di Protezione civile comunale.
Per tale ragione, si propone la costituzione di un Gruppo Comunale di Volontari di Protezione Civile (GCVPC), cui possa aderire cittadini di ambo i sessi che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e siano residenti nel Comune di Nicotera, allo scopo di prestare la loro opera, senza fini di lucro o vantaggi personali, nell’ambito della protezione civile intesa non soltanto come attività di soccorso e di superamento dell’emergenza, ma anche, e soprattutto, come un più ampio concetto di “Sicurezza civile” all’interno del quale vi rientrano tutte quelle svariate attività accomunate dal medesimo obiettivo di salvaguardia e di tutela civica.
Il Gruppo dovrebbe essere strutturato in Settori sulla base delle specializzazioni dei singoli componenti, aventi finalità diversificate per specifiche tematiche e tali Settori dovrebbero essere guidati da un Responsabile di Settore, nominato dal Responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile, sentito il parere del Direttivo del Gruppo. I Settori del Gruppo potrebbero essere i seguenti: a) Studio e prevenzione; b) Tecnico logistico; c) Operativo.
Il Settore studi e prevenzione dovrebbe: a) svolgere attività di ricerca, catalogazione e archiviazione dei dati riguardanti il territorio comunale e rilevanti ai fini dell’elaborazione e della individuazione di rischi e della previsione di possibili eventi, sia naturali che antropici; b) svolgere attività di ricerca, catalogazione e archiviazione dei dati riguardanti le varie tecniche di intervento in materia di protezione civile; c) mantenere i necessari contatti con gli esperti dei vari settori di interesse e con le istituzioni aventi comunità di interessi e obiettivi; d) assietere il Responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile, nella realizzazione di attività informative di sensibilizzazione in favore della popolazione interessata alle diverse ipotesi di rischio, sui comportamenti da tenere in caso di eventi sia naturali che antropici; e) assistere il Responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile nella elaborazione e nella pianificazione degli interventi, delle esercitazioni periodiche e dell’addestramento dei volontari e nell’organizzazione di specifici corsi teorico-pratici di approfondimento; f) collaborare con il Responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile nella divulgazione delle attività del Gruppo, attraverso l’uso dei mass media.
Il Settore tecnico – logistico dovrebbe invece: a) curare la sede del Centro Operativo Comunale e le sue attrezzaturee strumentazioni; b) curare l’organizzazione del magazzino, custodisce il materiale necessario agli scopi del gruppo e gestisce le richieste e l’assegnazione delle dotazioni personali dei volontari; c) curare, in caso di necessità, il trasferimento totale o parziale del magazzino in zone di intervento o in località prossime, a supporto dei volontari colà impegnati.
Il Settore operativo invece: a) nell’ambito delle attività di intervento normale programmato dal Gruppo, dovrebbe concretizzare i progetti elaborati dal settore studio e prevenzione e assieme al settore tecnico – logistico, opera per il conseguimento degli obiettivi fissati, b) nell’ambito delle attività di intervento normale richieste dal Responsabile del Servizio Comunale di protezione Civile, dovrebbe attuare, di concerto con il settore studio e prevenzione e con il settore tecnico – logistico, le direttive da questo impartite; c) nell’ambito delle attività di intervento di emergenza richiesto dal Responsabile del Servizio Comunale di protezione Civile, dovrebbe approntare in tempi brevi, di concerto con il settore tecnico – logistico e con il settore studio e prevenzione, tutto quello che è necessario per inviare una squadra di emergenza, specificamente e tecnicamente preparata al compito da svolgere in zona di intervento.
Il Gruppo, potrebbe essere strutturato su un Direttivo, che includa un Responsabile del Gruppo, un Vice – Responsabile del Gruppo, e sui tre Responsabili di Settore.
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