Risorse della manovra: Reddito di cittadinanza ad aprile, pensioni subito, pagano le banche. Questa la sintesi dei passi avanti sulla manovra che offre stamattina Il Sole 24 Ore: il debito scenderà di 4 punti in 3 anni, al 126,5% nel 2021; il deficit dal 2,4% del 2019 passerà al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 20121: crescita 2019 all’1,5%, poi 1,6 e 1,4. Per le coperture si annuncerebbe una stretta sulle banche: nel mirino ci sarebbe tra l’altro la deducibilità degli interessi passivi, che scenderebbe dall’attuale 100% all’86%. Tuttavia i numeri ufficiali arriveranno sono oggi con l’invio al Parlamento della Nota di aggiornamento al DEF. Così il Governo prova a rassicurare i mercati e convincere l’Europa, che attende l’approvazione della legge di bilancio italiana entro il 20 ottobre. Una manovra che punta forte sugli investimenti per la crescita. «Voglio far notare che nel primo anno sono 0,2 punti percentuali di investImenti addizionali, nel secondo anno 0,3 e nel terzo 0,4», ha spiegato ieri il ministro Tria. Sul fronte imprese, rifinanziamento in arrivo per iperammortamento, superammortamento e Industria4.0, oltre all’abbassamento dell’iris per chi investe e assume.
I provvedimenti: i giornali oggi raccontano di una tensione tra i due partner di Governo, Lega e M5S, sulle reali cifre destinate alle singole riforme: per i grillini dieci miliardi serviranno a finanziare il reddito di cittadinanza e solo sei saranno destinati a riforma della legge Fornero e Flat Tax, mentre la Lega sostiene il contrario, ossia che la riforma pensionistica assorbirà 8-9 miliardi e il reddito di cittadinanza solo 6-7, considerato che un miliardo sarà speso per le 10mila nuove assunzioni nelle forze dell’ordine. Intanto si riapre anche il caso Iva: pare infatti che l’annunciato progressivo calo del rapporto deficit/Pil potrà essere garantito proprio dal mantenimento delle clausole di salvaguardia (ossia l’aumento dell’Iva) nel 2020 e nel 2021.
Prosegue il confronto anche acceso tra le due forze di governo sui fondi destinati a finanziare la manovra economica. Il M5S chiede almeno 10 miliardi per far partire il reddito di cittadinanza da gennaio (aggiungendo che eventuali abusi del sostegno di disoccupazione comporteranno fino a 6 anni di carcere), insieme alla riforma dei centri per l’impiego. I 5stelle hanno fatto filtrare una tabella in cui alla riforma delle legge Fornero, uno dei capisaldi della Lega, vengono assegnati 5,2 miliardi di euro, contro i 7-8 rivendicati da Salvini, che ha replicato dichiarando che “se ci sono 7-8 miliardi per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito”. Entrambi i partiti puntano a vedere realizzate le proprie promesse elettorali in vista delle elezioni europee di maggio.
Scontro Ue-Italia: La decisione del governo di ridurre progressivamente il rapporto deficit/Pil dal 2,4% del 2019 all’1,8% del 2021 non spegne le polemiche. Ieri un nuovo attacco al governo italiano da parte dell’Ue: il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, ha criticato aspramente Roma sul doppio fronte manovra-migranti. “Gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei” ha detto Moscovici, il quale considera eccessivo il deficit al 2,4%, pur definendo “un primo segnale positivo” la disponibilità ad abbassarlo nel 2020 e nel 2021. Dura la replica di Matteo Salvini: “Moscovici parla a vanvera, in Italia non c’è nessun razzismo, siamo stufi degli insulti che arrivano da Parigi e da Bruxelles”. Anche Paolo Savona, incontrando gli eurodeputati italiani a Strasburgo, difende l’operato del governo Conte: “Nel governo, il discorso di stare in Europa e di rispettare l’euro è uno dei punti cardine. Ritengo inoltre che non ci sia la minima possibilità di un default del debito italiano” ha spiegato il ministro degli Affari europei, rispondendo così anche al presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che nei giorni scorsi aveva paventato per l’Italia un rischio default in stile Grecia.
Manovra economica: Il ministero del Tesoro ha inviato all’Ue una lettera per avviare il confronto sulla manovra economica in cui viene confermato che la crescita del Pil è prevista per il 2019 all’1,5%, per poi crescere all’1,6% nel 2020 e ripiegare all’1,4% nel 2021. Il deficit nominale viene confermato al 2,4% per il prossimo anno, per poi scendere al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021, mentre il pareggio di bilancio verrà “raggiunto gradualmente negli anni a seguire”. Nella lettera il ministro Tria auspica che “il dialogo rimanga aperto e costruttivo”. Dall’Ue filtrano voci sempre più insistenti di una probabile bocciatura della manovra, giudicata insostenibile per i conti dello Stato italiano. A complicare ulteriormente il quadro, continuano i battibecchi tra il Commissario per gli Affari Economici e Monetari europeo Pierre Moscovici e la Lega: “dobbiamo salvare l’Europa dagli Orban, dai Salvini e dalle Le Pen”.
Genova: Sarà il sindaco di Genova Marco Bucci il commissario straordinario chiamato a guidare la ricostruzione del ponte di Genova. In un’intervista alla Stampa ha dichiarato che il decreto verrà modificato: “ci saranno certamente più fondi. Sul decreto originario ci sono cose da cambiare, ma sono fiducioso che con la conversione in legge sarà un testo che ci permette di fare un ponte di qualità e in poco tempo”. Sulle aziende coinvolte, Bucci non si sbilancia: “bisogna vedere chi parteciperà, faremo delle richieste ad alcune società e vedremo chi si presenta”, ribandendo il no ad Autostrade, come scritto sul decreto. I tempi previsti per la realizzazione del nuovo ponte restano quantificati in 12-15 mesi.
Decreto migranti: Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato ieri il decreto sicurezza, accompagnandolo però con una lettera di raccomandazione al premier Conte in cui vengono ricordati gli obblighi costituzionali dell’asilo politico. Il Quirinale, richiamandosi all’articolo 10 della Costituzione, ha ricordato che l’Italia accoglie “lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche”. Soddisfatto il ministro dell’Intero Matteo Salvini, che ha commentato in dialetto milanese la firma: “Ciapa lì e porta a ca’”.
fonte cdo