Sul caso “Riace”, l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini esprime “fiducia nella giustizia” aggiungendo che “laddove si ravvisano irregolarità nella gestione vanno accertate con oggettività”.
L’arcivescovo di Reggio Calabria evidenzia che se “ci siano illegalità che possono essere trattate con un sentimento di comprensione, in virtù dell’assenza di un indebito arricchimento da parte di Lucano, è mestiere dei giudici sul quale non è rispettoso pronunciarsi. Diverso è constatare che c’è una tendenza ad approfittare di questa inchiesta per avvalorare l’ideologia xenofoba e distruggere tutto il bene che questo sindaco ha fatto: questo è squallido“.
Morosini, già vescovo di Locri-Gerace sino al 2013, parla del suo rapporto con Lucano. “Ho guardato sempre con rispetto all’esperienza del sindaco di Riace – afferma -, anche se potevano esserci delle “marginalità” non condivisibili. Nel dialogo col primo cittadino mi ero dimostrato disponibile a offrire parte dei locali del Santuario di Riace per utilizzarli nei servizi strutturati dal Comune per l’accoglienza dei profughi”. Il rischio è che si conduca una battaglia ideologica sulla pelle dei migranti. “Potrebbe essere un’intuizione che ha bisogno di attendere la riprova dei fatti – dichiara -. Una cosa è certa: chi sostiene l’ideologia xenofoba, non sta perdendo occasione, quotidianamente, per propagandare i propri messaggi razzisti tra la gente spesso poco informata“.