A fine mese l’ufficio tecnico comunale informerà la ditta incaricata del servizio di trasporto scolastico che l’Ente rinuncerà, per quest’anno, alla prestazione per mancanza di alunni che ne hanno fatto richiesta. Il numero di iscritti al servizio non risulterebbe, infatti, sufficiente per pensare di mettere su strada uno scuolabus.
Termina così una vicenda iniziata nel mese di settembre quando la pubblicazione del Piano di diritto allo studio ad opera dell’allora terna commissariale aveva scatenato la rabbia delle famiglie degli alunni iscritti alle scuole dell’obbligo. Il documento, infatti, prevedeva esosi rincari delle tariffe dei servizi a domanda individuale a causa della dichiarazione di dissesto finanziario deliberata a febbraio. In particolare, lo scuolabus passava dai 5 euro mensili dello scorso anno scolastico ai 43,21 con una percentuale di importo a carico delle famiglie del 64 per cento. Dopo discussioni e accesi confronti con la terna, i commissari avevano fatto un passo indietro riducendo il prezzo del trasporto scolastico fino a determinare una tariffa mensile di 22,62 euro.
“E’ necessario seguire la legge e visto che da quest’anno il Comune ha affidato il servizio di trasporto ad una ditta esterna che chiede la copertura di 25 posti, essendoci pochi iscritti, lo scuolabus non ci sarà in quanto non si riesce a coprire le spese”. E’ questa la risposta che è stata data dal commissario Samuele De Lucia dopo circa quattro mesi dall’inizio della scuola ai genitori andati in municipio a chiedere notizie.
Un commento che contrasta palesemente con quanto scritto nel Piano di diritto allo studio dove si legge che Nicotera con le sue quattro frazioni comprende un territorio di 32 chilometri quadrati e proprio per le sue particolari caratteristiche “si rende quanto mai indispensabile assicurare i necessari collegamenti delle zone periferiche con le scuole dell’obbligo” appunto con gli scuolabus. Dichiarazioni istituzionali, inoltre, che fanno “a pugni” con i due pulmini di proprietà del Comune parcheggiati da mesi e con l’ultimo acquisto municipale, un nuovo e sfavillante scuolabus che dovrebbe arrivare a marzo per la modica cifra di circa 50mila euro.
“E’ vero – affermano i genitori che fino ad oggi sono stati costretti ad accompagnare i figli con i propri mezzi organizzandosi anche con altre famiglie – gli alunni che hanno richiesto di usufruire del servizio sono stati pochi rispetto a quelli previsti, 18 su 25. Purtroppo il vertiginoso aumento del prezzo voluto dai commissari ha influito su tutta questa storia. Adesso saremo costretti a barcamenarci per far frequentare ai nostri figli regolarmente la scuola lasciati soli e abbandonati, ancora una volta, dalle istituzioni locali che, invece, dovrebbero venirci incontro”.
Questioni insormontabili per il Comune che per quest’anno, quindi, non garantirà il servizio agli alunni di Marina, Preitoni, Comerconi, Badia e della periferia cittadina. “Ancora una volta – dichiara una mamma – la legge non pensa alla priorità assoluta che sono i nostri ragazzi, fra questi anche dei diversamente abili. Giovani che hanno il diritto di frequentare la scuola che non possono certo raggiungere a piedi a dispetto di quello che c’è stato suggerito in Comune”.