Dopo l’impianto di illuminazione del piazzale esterno antistante l’ambulatorio distrettuale, tornano in funzione anche gli ascensori. Ci son voluti sette mesi d’attesa, tante proteste ed un esposto alla Procura prima che l’Asp decidesse di porre fine ai tanti disagi arrecati soprattutto ad anziani e disabili. C’è poco da esultare, ma le persone che sino a ieri avevano dovuto rinunciare ai controlli cardiologici per l’impossibilità a raggiungere gli ambulatori siti al secondo piano della struttura ospedaliera ora possono tirare un sospiro di sollievo. In ogni caso, l’atteggiamento distratto del management aziendale nei confronti della sanità nicoterese ha indispettito cittadini, forze politiche e associazioni. Per tutti è arrivato il momento di tornare a fare fronte comune per evitare che i servizi sanitari attivi sul territorio vengano ulteriormente penalizzati.
<La prossima settimana – afferma Mimmo Pagano, responsabile della Uil Pensionati – ci ritroveremo in assemblea per discutere della situazione sanitaria esistente. Dall’incontro dovrà venir fuori un comitato che avrà il compito di vigilare sulla sanità nicoterese. Il comprensorio vanta poco meno di 25mila abitanti – prosegue – ed è inaccettabile la superficialità delle risposte che l’azienda sanitaria offre soprattutto alle esigenze delle persone anziane e invalide>. Peraltro <non siamo più disponibili – aggiunge – a sopportare carenze e ritardi negli interventi né intendiamo consentire che ci sia qualcuno che pensi di potersi prendere gioco della gente. Se non piace il confronto costruttivo vuol dire che sceglieremo altre vie. Un primo esposto è stato inviato alla Procura, non è detto che non ne debbano essere presentati altri. I motivi non mancano>.
E quando Pagano accenna ad altri problemi che l’Asp deve risolvere in tempi brevi ci si accorge che l’elenco continua ad essere lungo. Rimane, infatti, sempre sul pavimento dei locali della radiologia l’apparecchiatura che da oltre due anni aspetta di essere montata per sostituire quella esistente del tutto obsoleta. Il rischio è che l’umidità possa danneggiarla e renderla inefficiente con conseguente danno per il patrimonio aziendale. Un problema questo che riguarda anche l’impianto fotovoltaico realizzato una decina di anni fa e mai attivato. Se la situazione dovesse sbloccarsi, a parere dei tecnici, i pannelli potrebbero ormai inservibili. Sono, poi, ancora da sistemare i bagni chiusi da mesi, mentre l’associazione “Abracalabria” lamenta il mancato completamento dei lavori riguardanti due porte realizzate al piano terra per impedire il libero accesso nell’ospedale specialmente nelle ore notturne. La Uil punta l’indice anche contro il progressivo impoverimento delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e la troppa attesa specialmente per visite cardiologiche. Non a caso G. G., un cittadino ultrasettantenne bisognevole di cure, ha rumorosamente esternato il proprio malumore per una prenotazione di visita fissata al 14 gennaio 2020.
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