Quello che è stato messo in scena nei locali del Municipio del Comune di Vibo Valentia – vale a dire le dimissioni in massa dei consiglieri comunali – è, molto probabilmente, una delle pagine più tristi della storia politica della città. Da una parte un Sindaco, che nonostante il fallimento e di fronte al “tradimento” della sua maggioranza e di chi lo ha fatto eleggere – indicandolo quale uomo della provvidenza fino a qualche tempo fa – si rifiuta di riconoscere la fine della sua amministrazione e di liberare la città dalla paralisi politica che perdurava ormai da un anno circa.
Dall’altra i consiglieri di maggioranza, che firmano le dimissioni e scaricano il loro Sindaco solo per rifarsi una credibilità e fare finta di non essere i coresponsabili che di quanto successo in questi 3 anni di non-amministrazione: anzi si stanno già affrettando per riproporsi alla guida della città. Tre anni di una giostra che ha fatto scendere e salire numerosi assessori, tre anni passati ad accontentare gli umori ora di questo ora di quell’altro alleato: giusto per tenere la barca a galla, ma senza farla navigare.
Nemmeno l’opposizione si è saputa distinguere in mezzo a tanta incapacità: poteva giganteggiare, ma ha preferito farsi una guerra interna che l’ha consumata. Troppe questioni irrisolte, che supponiamo non siano state superate nemmeno adesso che l’amministrazione ha preso atto della propria inadeguatezza. In questi anni avrebbe già potuto lavorare ad un progetto alternativo, visto l’andamento dell’attuale amministrazione che già presagiva una triste fine, ma invece oggi si trova di nuovo all’anno zero.
Ora tutti i cittadini, che hanno accettato di buon grado la caduta del re che ha tradito il loro “amore”, dimostrato alle ultime elezioni nonostante i trascorsi (ricordiamo la passata esperienza del trienni 2002-2005 del Sindaco Costa) sono però presi da un senso di frustrazione. In giro si sente dire: non voteremo più le stesse persone, vogliamo gente nuova. Ma davvero sapranno mantenere la promessa? O cederanno alle lusinghe di amici e parenti che si candideranno per rubare una manciata di voti a questo o quel candidato?
Le prossime elezioni saranno in primavera, un tempo troppo breve per organizzare una vera armata in grado di sconfiggere i vari capibastone politici. E allora cosa ci aspetta? Quale sorte per i cittadini? Sapranno affidare le loro speranze ad un gruppo che sia veramente capace e che abbia a cuore davvero le sorti della città?