A “Scuola di Dieta Mediterranea”, nuovo progetto del Gal Terre Vibonesi per finanziare la corretta alimentazione nelle mense scolastiche.

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A “Scuola di Dieta Mediterranea”, è il nuovo progetto del Gal “Terre Vibonesi” che  finanzierà i Comuni che avvieranno mense scolastiche a km/0 favorendo i prodotti genuini e biologici locali con l’intento di rafforzare la presenza e l’identificazione del modello della “Dieta Mediterranea” nei contesti locali, mediante la valorizzazione degli aspetti nutrizionali, salutistici e culturali e la loro trasmissione alle future generazioni direttamente nelle scuole del territorio. In una regione dove il sovrappeso e  l’obesità infantile è tra le più alte d’Italia, la scelta del modello alimentare della Dieta Mediterranea è quella indicata dai nutrizionisti e dalla scienza alimentare in generale. I dati scientifici della Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento di Nicotera, sono validati scientificamente e con l’Indice di Adeguatezza Alimentare usato quale modello da inserire nella valutazione dell’anamnesi clinica, si completa così, un patrimonio immateriale dell’umanità per come è stata definita dall’Unesco la Dieta Mediterranea. Il Gal “Terre Vibonesi”, alla luce della legge regionale sulla valorizzazione della dieta mediterranea di Nicotera, coglie l’opportunità per dare risposta concreta al territorio, sensibilizzando la popolazione e gli studenti in particolare, sulla validità della dieta mediterranea quale modello per una corretta e sana alimentazione e per valorizzare l’intero patrimonio culturale ed enogastronomico che si ingloba nello stile di vita mediterraneo, il tutto in piena collaborazione con l’Accademia della Dieta Mediterranea di Nicotera, presieduta da Antonio Montuoro.

Parte un’altra idea progettuale del Gal “Terre Vibonesi” che sta programmando per l’apertura del prossimo anno scolastico, un progetto finalizzato e finanziato ai Comuni, che intendano inserire nelle mense scolastiche requisiti “bio” e prodotti della piramide alimentare “mediterranea”, per favorire, oltre all’aspetto salutistico sui bambini, la produzione locale dei prodotti consumati e la creazione di filiere corte di nuova economia per la fornitura delle mense. Tra le proposte anche l’inserimento periodico di un “piatto” della tradizione locale. Con “Mangia Sano, mangia Mediterraneo. A scuola di Dieta Mediterranea”, si intende coinvolgere, quindi, oltre i Comuni e le istituzioni scolastiche, anche l’Asp e gli enti di promozione e studio come l’Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea Italiana di riferimento di Nicotera che ha da subito dato la propria adesione al progetto . L’azione del Gal “Terre Vibonesi”, infatti, in attuazione del proprio Piano di Azione Locale (PAL), mira con decisione a sostenere il nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare, intende sperimentare nuove attività di valorizzazione, promozione di prodotti e servizi inerenti al mondo rurale, legandoli sinergicamente alla “Dieta Mediterranea” e alle sue interconnessioni con lo sviluppo dei territori rurali. Un’idea progettuale che nasce in riferimento all’individuazione del territorio vibonese, con punto nevralgico Nicotera naturalmente, come una delle principali mete di “sana” alimentazione, sin dalla prima pubblicazione, del 1975, del trattato scientifico divulgativo Eat well and stay well, the Mediterranean way” del fisiologo nutrizionista americano Ancel Keys.

A sottolineare le finalità del progetto è l’amministratore delegato dell’ente territoriale, Franco Barbalace, che seguirà l’iniziativa progettata per conto del Cda guidato dal presidente Vitaliano Papillo: “Il progetto fa parte di una programmazione più ampia sulla dieta mediterranea, che a breve presenteremo – sottolinea Barbalace – Intanto, secondo queste linea che si siamo prefissate, l’intento è quello di cambiare l’approccio con le mense scolastiche, che devono essere un’opportunità per il benessere dei bambini e dei ragazzi, ma anche per creare nuova economia sul territorio con vantaggi per tutta la comunità. Oggi le mense scolastiche costituiscono una “criticità” per il Comune e le famiglie. Per i primi il costo del servizio è sempre più difficile da sostenere senza ricorrere all’aumento della spesa, mentre le famiglie a fronte di una spesa centellinata, potrebbero avere dubbi sulla qualità e provenienza del cibo che viene dato ai loro figli. Le mense scolastiche, quindi, devono diventare il terminale di una produzione locale di cibi sani, di provenienza e qualità certa, facendo in modo che i soldi spesi dal Comune e dalle famiglie rimangano nel territorio, contribuendo così a sostenere l’agricoltura e la filiera alimentare locale”.

L’intento del Gal “Terre Vibonesi” è anche quello di certificare i fornitori di prodotti agricoli e alimentari a km/0 e biologici ad un prezzo sostenibile, mediante incentivi che renderanno questo tipo di contratto conveniente anche per i fornitori stessi. “A partire da questa iniziativa – conclude l’a.d. Franco Barbalace – con il progetto in itinere, si intende altresì, avviare nelle scuole percorsi didattici sui temi collegati all’”educazione alimentare”, con la presenza di esperti del settore, onde educare i ragazzi su come il cibo viene preparato e sulla sua provenienza. Altra idea potrebbe essere quella di prevedere l’inserimento periodico (una volta al mese), di un piatto della tradizione locale per favorire la conoscenza e la cultura della propria terra”. In sintesi quindi, l’idea è quella di trasformare le mense scolastiche in un’aula didattica alimentare. La proposta sarà quella di prevedere nei bandi per la ristorazione scolastica un punteggio premiante per i Comuni che preparano menu secondo i dettati della “dieta mediterranea”, finanziando la differenza tra i menu attuali e quelli che potrebbero avere dei costi maggiori, però per un’alimentazione sana che certamente potrebbe essere un investimento anche contro l’obesità, il diabete e le molte malattie indotte dalla cattiva alimentazione.

Un percorso che porterebbe benefici, quindi, all’intero territorio sia dal punto di vista salutistico, che alla tutela e la valorizzazione dei prodotti del territorio, che prima di essere veicolati nei contesti internazionale, vanno rafforzati ulteriormente a livello di conoscenza e utilizzo in ambito locale, per dar loro un’”identità” e un legame ancora più forte col territorio.

 

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