Otto esplosioni in Sri Lanka, nel giorno di Pasqua, hanno colpito chiese e hotel, facendo una strage. Il bilancio provvisorio è di almeno 290 vittime e circa 500 feriti. Il governo dello Sri Lanka ha dichiarato lo stato d’emergenza e il coprifuoco. Il capo della polizia, l’11 aprile, aveva lanciato l’allerta su un rischio di attacchi kamikaze in chiese importanti. A Colombo è stato colpito il santuario di Sant’Antonio, gli hotel di lusso Shangri-La, Kingsbury e Cinnamon Grand Colombo; un piccolo hotel a Dehiwala, periferia meridionale, vicino allo zoo. A Negombo, a nord della capitale, è stata colpita una chiesa. Un’altra chiesa è stata attaccata a Batticaloa, nell’est del Paese, nella parte opposta dell’isola.
I primi arresti. Sono almeno 24 le persone sospette arrestate finora. Secondo il premier Ranil Wickremesinghe, “finora i nomi emersi sono tutti locali” ma gli inquirenti stanno cercando di verificare se i terroristi avessero eventuali “contatti all’estero”. Il premier ha aggiunto che si sta cercando di capire “perché non siano state prese precauzioni adeguate”, ma ha ribadito che la priorità del governo è “catturare i terroristi”: “Dobbiamo cercare per prima cosa e prima di tutto che il terrorismo non rialzi la testa in Sri Lanka”. “Gruppi terroristici” continuano a pianificare attacchi in Sri Lanka. L’allerta, citata dalla Reuters, è stata emanata domenica dal Dipartimento di Stato Usa, secondo il quale “hotel e luoghi di culto” restano tra gli obiettivi, ai quali si aggiungono località turistiche, centri commerciali, aeroporti e altre aree pubbliche. Il capo della polizia era stato allertato da un servizio straniero di intelligence e aveva emanato un’allerta a livello nazionale l’11 aprile, segnalando il rischio di attentati kamikaze contro “chiese importanti” e contro la rappresentanza diplomatica indiana a Colombo, pianificati dal gruppo radicale islamico National Thowheeth Jama’ath (Ntj).
Almeno 35 stranieri tra le vittime. Farnesina al lavoro Sarebbero almeno 35 gli stranieri tra le vittime delle esplosioni in Sri Lanka. Le nazionalità accertate al momento sono otto: USA, Danimarca, Cina, Giappone, Pakistan, Marocco, India e Bangladesh secondo il portavoce dell’Ospedale Nazionale. La Farnesina ha confermato in un tweet che l’unità di crisi è al lavoro, insieme all’Ambasciata d’Italia “per effettuare verifiche”. Nel tweet è indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: 00390636225. Una turista italiana informa: “coprifuoco fino alle 6 ” Siamo chiusi in albergo per il coprifuoco che ci sarà fino alle 6 di domattina. Poi, una volta cessato, ci allontaneremo al più presto da Colombo. Siamo spaventati”. È la testimonianza di Giusi Bortone, medico originario di Camerota (Salerno) ma residente a Parma, atterrata stamani a Colombo. “Siamo arrivati alle 10 – dice al telefono – e mentre stavamo ritirando i bagagli un ragazzo ci ha informato delle esplosioni. Poi abbiamo visto le immagini dei tg in aeroporto”.
Il ministro dell’Economia: “Per favore restate in casa” “Per favore restate in casa. Ci sono molte vittime, inclusi stranieri”, scrive su Twitter il ministro dello Sri Lanka per le Riforme economiche Harsha de Silva, che ha visitato alcuni dei luoghi attaccati con esplosioni simultanee. “Scene orribili, ho visto arti amputati sparsi dappertutto, le squadre di emergenza sono state inviate in tutti i luoghi. (…) Abbiamo portato molte vittime in ospedale, speriamo di aver salvato molte vite”, ha aggiunto il ministro. Cancellate tutte le funzioni pasquali. Tutte le funzioni pasquali previste per oggi sono state cancellate dall’arcivescovo di Colombo, il cardinale Malcolm Ranjith. L’arcivescovo ha condannato le esplosioni e ha fatto le sue condoglianze per le famiglie delle vittime, definendo “inaccettabili” gli attacchi. Bomba artigianale vicino all’aeroporto. Una bomba artigianale è stata trovata e disinnescata vicino al principale aeroporto internazionale dello Sri Lanka; l’ordigno è stato trovato nella serata locale, poche ore dopo la serie degli attacchi della domenica di Pasqua. Lo riferiscono i media locali. E’ stata una pattuglia dell’aeronautica militare impegnata in una ricognizione di routine a fare la scoperta: l’ordigno è stato trovato in strada, molto vicino all’aeroporto principale del Paese, il Bandaranaike International, noto anche come aeroporto Katunayake o Colombo International, situato vicino la capitale. Gli artificieri lo hanno fatto brillare in maniera controllata senza che ci fossero danni. Dopo la serie di attentati della mattina, l’aeroporto era già in una situazione di massima allerta.
fonte rainews