“Domani voi avrete dimenticato – afferma Serpi -, noi continueremo a uscire di pattuglia pronti a sedare la prossima rissa, la prossima lite in famiglia, la prossima coltellata ricevuta. Non piangete, non serve, preparatevi alle vacanze che tanto ci siamo noi con i nostri problemi e i nostri feretri che non trovano più spazio. A nome mio, del Sim Carabinieri e di tutti quei colleghi stanchi di sopravvivere sperando di tornare a casa a fine servizio, dico: onori a Mario, onori ai colleghi che vanno avanti nonostante l’assenza di uno Stato che fa pubblicità sulla nostra pelle. Non fiori ma opere di bene si scrive in questi casi. Bene, io aggiungo: non lacrime ma strumenti efficaci per farci tornare a casa vivi“.
Carabiniere ucciso a Roma, Serpi (Sim Carabinieri): “Mentre la politica fa pubblicità i Carabinieri muoiono”
“Dopo il morto che peccato! Siamo stanchi di piangere, stanchi di vedere famiglie distrutte e vite spezzate. Oggi a Roma e domani altrove mentre i burattinai scaldano le poltrone i burattini muoiono”.
Ad affermarlo è Antonio Serpi, segretario generale del sindacato dei Carabinieri dopo la morte del vice Brigadiere a Roma, Mario Cerciello Rega, 35 anni, accoltellato mentre stava facendo un controllo su due persone che avevano un borsello rubato nel quartiere Prati.