Rosarno (RC), Gruppo consiliare Lega: "A Roma si dividono le poltrone ed in Calabria si muore ancora negli ospedali" Rosarno (RC), Gruppo consiliare Lega: "A Roma si dividono le poltrone ed in Calabria si muore ancora negli ospedali"

Rosarno (RC), Gruppo consiliare Lega: “A Roma si dividono le poltrone ed in Calabria si muore ancora negli ospedali”

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“La vicenda accaduta nell’ospedale di Vibo Valentia ha dell’incredibile! Ma, intanto, un altro bambino è morto per malasanità. La situazione nella nostra Regione è al collasso e non sembra che vi siano all’orizzonte elementi che fanno ben sperare”.

Ad affermarlo i componenti del gruppo de consiliare della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno, Vincenzo Cusato, Alex Gioffrè e Giusy Zungri dopo che all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, una donna di 32 anni di Cessaniti (VV), M.G., ha perso la bimba che portava in grembo dopo essere stata rimandata a casa dai medici in quanto non c’erano anestesisti per un parto cesareo.

“La pseudo riforma voluta dai 5Stelle – affermano – si è dimostrata un vero e proprio fallimento e nessun beneficio si è avuto. Anzi, si può ben dire che tutto è peggiorato, si naviga a vista e non vi è un progetto complessivo. È inutile poi parlare del disastro della Regione. Ribadiamo, pertanto, la necessità di un programma che riparta da sottozero e ricostruisca il “sistema sanità”. Oggi assistiamo al tentativo più che goffo di tappare falle continue senza, però, avere un percorso delineato e preciso. Navigazione a vista e senza individuare il porto sicuro. E, allora, è indispensabile che venga costituita una seria e valida “cabina di regia” che, con la collaborazione dei validi professionisti calabresi, possa mettere ordine e possa veramente individuare quel progetto di ricostruzione della sanità che finora non è stato nemmeno abbozzato”.

“La Calabria – proseguono i componenti della Lega – ha validissimi professionisti che stanno cercando di arginare la immane deriva con la loro abnegazione, ma una nave che sta affondando non può essere salvata da chi non riesce a tappare la falla che ha colpito quasi tutta l’imbarcazione. Il Ministro della Sanità ed il Commissario non possono e non devono pensare solo al piano di rientro, ma devono impegnarsi seriamente per fornire una sanità corretta e reale ai calabresi. Non è possibile morire per incuria o mancanza di strutture o medici, non è possibile spendere oltre 360 milioni di euro per ricoveri ed interventi fuori regione. Se cosi dovesse rimanere la situazione, ma certamente peggiorerà, forse sarà più facile realizzare un sistema di trasporti veloci per consentire i ricoveri nelle varie città italiane ed abolire gli ospedali calabresi. È vero che il problema risale ad oltre 10 anni orsono, agli sprechi ed alla incompetenza del passato della nostra classe dirigente, ma è anche vero che finora nessuno è riuscito a dimostrare cosa vuole fare e come lo vuole fare. Il Ministro dovrebbe, invece di mandare gli ispettori dopo ogni accadimento nefasto, procedere ad una indagine complessiva e poi, con la indicata “cabina di regia” costruire la rete del nuovo sistema sanità. Solo con una azione decisa e complessiva, forse, si potrà riprendere il cammino della speranza”.

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