Sarà fruibile fino al 3 novembre la mostra dal titolo “Viaggio trasversale in terra di Calabria e Mediterraneo”, organizzata dall’associazione CulturAttiva in sinergia con lo staff di Antichi Tessitori ed ospitata nei locali dell’Atelier situati a Catanzaro, in via Indipendenza 14.
L’esposizione è stata inaugurata sabato 26 ottobre con la presenza di un folto pubblico e di ospiti d’eccezione ed è composta da una serie di stampe raffiguranti antiche cartografie e antichi abiti popolari di Calabria appartenenti a Nunzio Lacquaniti ed è arricchita da una sezione dedicata ai costumi arbërëshe e da inserti bibliografici a cura di Teodoro Bucchino.
La serata di sabato 26 ottobre è stata una stimolante occasione di dibattito e confronto su temi legati alla cultura e alla storia della terra di Calabria, da sempre terra di accoglienza e caleidoscopico specchio di un Mediterraneo in movimento. Tutti aspetti sui quali si sono soffermati gli esperti e sui quali si è basato il dibattito che ha animato la serata.
Dopo i saluti e gli interventi introduttivi di Angela Rubino, presidente dell’associazione “CulturAttiva” e Luigi Tassone, uno dei soci dell’azienda Antichi Tessitori, che ha anche moderato gli interventi, la parola è passata agli ospiti, che sono stati coinvolti per donare maggiore lustro all’iniziativa e fornire al pubblico degli strumenti conoscitivi per approcciarsi con maggiore consapevolezza alla visione dei documenti, delle stampe e dei costumi in mostra.
Allo storico ed esperto in topografia Mario Saccà il compito di evidenziare l’importanza delle cartografie antiche come strumento di lettura del territorio e anche le modalità e finalità con le quali in passato esse venivano realizzate, abbastanza diverse da quelle attuali e basate principalmente sul controllo del territorio.
Una terra complessa, quella di Calabria, che vede anche la presenza di minoranze etnico-linguistiche da secoli libere di vivere secondo i dettami delle civiltà d’appartenenza. “Tutte caratteristiche che le cartine non evidenziano, perché esse tendono invece ad indicare dei confini marcati e precisi che nulla hanno a che fare con l’anima più autentica di una terra d’accoglienza quale era ed è ancora la Calabria”, come ha specificato Luigi Tassone.
È stata Cettina Mazzei, esperta di storia, cultura e costume arbërëshe ed ambasciatrice di Albania, a fare luce sulla complessità del territorio di Caraffa, in provincia di Catanzaro e delle varie località del centro-sud Italia caratterizzate dalla presenza delle minoranze etnico-linguistiche arbërëshe, nate in seguito all’insediamento di popolazioni balcaniche che nei secoli hanno mantenuto intatti la propria lingua e i propri costumi al punto da essere state definite un vero e proprio “miracolo antropologico”.
Proprio sul costume tipico arbërëshe di Caraffa si è soffermata infine l’esperta, evidenziando come la tipologia del taglio e le simbologie dei ricami rimandino alle civiltà balcaniche. La mostra “Viaggio trasversale in terra di Calabria e Mediterraneo” è fruibile fino al 3 novembre.