E’ ripresa, nella mattinata di ieri, da parte di Anas, l’opera di messa in sicurezza della strada provinciale 23, nel tratto che collega Joppolo a Coccorino.
Dopo la decisione assunta a fine 2019, accolta con sconcerto e rabbia da parte di chi ha lottato ininterrottamente per vari mesi affinchè l’arteria fosse riaperta al traffico in sicurezza, di chiudere il cantiere con l’intera opera preventivata ancora da ultimare a causa della mancanza di ulteriori fondi, adesso lo scenario appare più roseo. Sembrerebbe, infatti, essere giunto il momento per poter veramente sperare che prima dell’inizio della stagione estiva, l’arteria possa finalmente essere resa sicura dagli ultimi lavori riguardanti, nello specifico, la realizzazione di misure attive come le reti corticali e misure passive con le barriere paramassi.
In particolare, gli operai di Anas hanno avviato i lavori di consolidamento della sommità del costone sovrastante il tratto grazie all’utilizzo delle economie della fase uno, la rimanenza di tre milioni, dei quali finora ne sarebbero stati spesi circa due. Entro un mese, quindi, dovranno essere collocate le reti corticali sulle pareti della dorsale montuosa. Entro primavera, probabilmente dopo il periodo pasquale, saranno installate le barriere paramassi passive ad alto assorbimento che avranno un’altezza di circa sei metri, le quali svolgeranno un’azione di contenimento e consolidamento della parete rocciosa prevenendo la caduta di massi e pietre e saranno ripristinate, altresì, le velette, cioè le sommità dei muri interessate dalla bonifica del costone.
Questa fase, forse la più importante, insieme ai precedenti lotti che hanno riguardato il disgaggio dei massi pericolanti, i ripristini localizzati della funzionalità dei presidi idraulici, il piano viabile e le barriere di sicurezza, sono stati finanziati dall’ex giunta Oliverio su proposta dell’allora assessore alle infrastrutture, Roberto Musmanno, ma, sembrerebbe adesso, non più con l’utilizzo delle risorse residue dell’Accordo di programma quadro numero 14 del 2006, 14milioni di euro in perenzione, ma mettendo in circolazione le economie rimaste dal progetto di valorizzazione dei borghi d’eccellenza. Fondi da spendere subito, però, altrimenti, come spesso accade, se non utilizzati o impiegati in ritardo potrebbero ritornare indietro. Gli ultimi lavori che potranno assicurare la mitigazione del rischio sulla provinciale 23 riguarderanno, come attestato dal nuovo progetto atteso, approvato e già consegnato ad Anas, circa un chilometro di strada che registrerà, inoltre, la sistemazione dei muri di contenimento in cemento armato danneggiati dai disgaggi dei massi rocciosi pericolanti e rimasti compromessi con il pericolo di non fornire più un minimo di difesa.
Grazie a quest’ultima fase dell’opera, fra qualche mese si potrà parlare di rischio mitigato e costone montuoso definitivamente sicuro. Prima dell’estate, grazie alla completa realizzazione dei lavori, potrebbe, perciò, essere scritta la parola “fine” di una problematica prolungatasi negli anni, la cui conclusione è attesa con trepidazione dall’intero comprensorio di Joppolo, Ricadi, Tropea e Spilinga, dopo che, il 9 novembre 2017, dal costone roccioso due enormi massi si sono abbattuti sulla carreggiata. Una vicenda trascinata alle lunghe prima dagli enti locali e poi dalla burocrazia, ma che sembra aver trovato soluzione solo dopo che la cabina di regia è passata ad Anas, anche se non sono mancate alcune imprevedibili interruzioni.
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