LA MADONNA DELLE GRAZIE E DELLA MISERICORDIA DEL CONTADO FEUDALE MALIZIA DI CITTANOVA

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Nel cuore della Piana di Gioia Tauro,  anticamente  chiamata Vallis Salinarum o Planities Sancti Martini,  lungo la strada provinciale che da Cittanova porta a Rizziconi, precisamente nel Contado Feudale di Malizia di Cittanova, luogo  che profuma di storia, nobiltà ma soprattutto spiritualità e fede, c’è una  graziosa chiesa gentilizia, dove la Madonna  delle Grazie e della Misericordia,  ogni anno il 2 luglio richiama  migliaia di fedeli, dispensando grazie a piene mani.

Nel  tempo che fu la chiesetta era il luogo  di preghiera  e conforto dei contadini alle dipendenze dei signori, infatti la sua  origine, risale a molto prima della fine del 1600, agli albori del sorgere del Nuovo Casal di Curtuladi, più tardi chiamato Casalnuovo e poi  per Decreto di Ferdinando  II di Borbone  del 1 aprile del 1852, Cittanuova.

La storia ci dice  che prima del terremoto che flagellò la Calabria, il mercoledì delle Ceneri del 5 febbraio 1783, a Casalnuovo  erano presenti, oltre alla Chiesa Matrice, Parrocchiale intitolata a San Girolamo Dottore Massimo, in onore del suo fondatore Girolamo Grimaldi; la Chiesa del Santo Rosario e della Trinità; la Chiesa di Santa Caterina V. e M. ricca di marmi pregiati e opere, costruita a spese dell’abate D. Michele Fazzari;la Chiesa di San Francesco da Paola; la Chiesa di San Giuseppe; la chiesa di Sant’Antonio da Padova; la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano; la Chiesa del Convento degli osservanti del 1724 in onore di San Pietro d’Alcantara, oltre le due chiese extra moenia, quella di Santa Maria di Campoforano, dove si venera la Madonna dell’Assunta sorta per voto degli abitanti di San Giorgio Morgeto e la chiesa nel Contado Feudale Di Malizia, in onore della Madonna delle Grazie e della Misericordia.

Agli inizi del settecento il culto verso la Madonna delle Grazie era molto forte e la Famiglia Piromalli, poi Piromallo della Pietra, incrementò il fervore religioso con la costruzione del Contado Feudale di Malizia, a seguito dell’istituzione nel 1737 del Diritto di Jus patronato, della chiesa in onore delle Grazie e della Misericordia, come risulta dai documenti storici.

I Piromalli che avevano acquistato la Baronia di Montebello Jonio dal barone Paolo Barone, con regio assenso del 20 dicembre 1757 a favore di Francescantonio Piromalli per la cifra di 55.000 ducati, a seguito della morte del I barone nel terremoto del 1783, si trasferirono prima in Sicilia, dopo la confisca dei beni da parte dei francesi nel periodo napoleonico e, definitivamente a Napoli.

I loro palazzi si possono ancora oggi  ammirare a Cittanova.

Notizia  dell’esistenza di questa chiesa la troviamo  anche in un  testamento del sacerdote Don Giacomo Zito (1652 – 1728) e porta la data del 1728.

Il testatore lasciava dieci ducati e venti grana (moneta di rame, corrispondente a 4 centesimi di Lira) per la Cappella di Maria SS. delle Grazie, nel Feudo di Malizia.

Nel  1862 il contado feudale di Malizia, fu acquistato da D. Luigi Zito(1802-1880), e la custodia e la cura della preziosa chiesa, passò agli eredi di questa famiglia che l’hanno restaurata e abbellita con amore.

Oggi la chiesa del Contado Malizia( donata dall’avv. Zito De Leonardis) fa parte per la ripartizione territoriale della Parrocchia del SS Rosario di Cittanova, guidata da don Salvatore Giovinazzo.

Ogni anno il 2 luglio, nella ricorrenza della Madonna delle Grazie da tutta la piana arrivano centinaia di fedeli.

Nei tempi che furono veniva fatta una processione campestre del quadro  che veniva portato  su un carro trainato dai buoi.

Molti  cittanovesi emigranti in America  ancora lo ricordano.

Rapisce l’anima e il cuore l’Immagine del Quadro miracoloso della Madonna delle Grazie e della Misericordia.

La Madonna è dipinta con in braccio Gesù Bambino, opera del grande Giuseppe Bonaccorso di Messina.

Il dipinto originale del secolo XVIII, è stato danneggiato dall’incendio causato dalla candela.

Una delle due campane in bronzo porta la data del 1753; sulla campana maggiore si legge, invece, la scritta «O M Diego Riponzo A. D. 1818», a testimonianza che la chiesa fu rifatta in quella data, sulle rovine del tremendo terremoto del 5 febbraio 1783.

In questo tempo devastato dal dolore, dall’orrore e dalla spazzatura, tutti dobbiamo tendere alla nostra Madre Celeste Madonna delle Grazie e della Misericordia, la quale nel silenzio dei maestosi ulivi pianigiani, dove l’allodola canta all’aurora, ci invita a sperare , a pregare, il suo sguardo di madre ci consola, ci chiama, ci nutri con perle di speranza.

Nel piccolo tempio di Malizia tanti sono i miracoli avvenuti, tanti i cuori consolati, tanti  quelli che hanno trovato la strada  che porta all’infinito.

C’è pace e spiritualità, speranza e conforto a Malizia.

Ringraziamo don Salvatore Giovinazzo per la squisita disponibilità.

Un ringraziamento particolare alla signora Marchetta Maria Teresa, la quale da tanti anni si prende cura della chiesa con infinita devozione e amore.

 

 

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