Coronavirus/UNICEF: istruzione interrotta per oltre l’80% degli studenti del mondo. L’UNICEF amplia il suo supporto in 145 paesi.

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Il Presidente UNICEF Italia  Francesco Samengo, ha fatto un appello alle Istituzioni, affinchè garantiscano gli strumenti necessari, in modo che tutti i bambini abbiano accesso al diritto all’istruzione.

L’UNICEF ha annunciato  che aumenterà in modo significativo il suo sostegno in tutti i paesi per aiutare i bambini a continuare il loro apprendimento mantenendo le scuole sicure.

 Robert Jenkins Direttore globale UNICEF ha dichiarato:“Le scuole nella maggior parte dei paesi nel mondo sono chiuse. È una situazione senza precedenti e se non agiamo insieme adesso per proteggere l’istruzione dei bambini, le società e le economie ne sentiranno le conseguenze per tanto tempo dopo aver sconfitto il COVID-19. Nelle comunità più vulnerabili, l’impatto si ripercuoterà per generazioni. Sulla base della nostra esperienza con la chiusura delle scuole in risposta all’Ebola, più a lungo i bambini sono lontani dalle scuole, meno probabilità hanno di ritornarvi. Dare ai bambini modi alternativi per apprendere e ricostruire, in questo modo, una quotidianità è una parte cruciale della nostra risposta.”

Per aiutare a contenere l’interruzione dell’istruzione per i bambini e consentire che continuino ad apprendere in sicurezza, l’UNICEF ha destinato ulteriori fondi per accelerare il lavoro con i governi e i partner in più di 145 paesi a basso e medio reddito. I 13 milioni di dollari iniziali – circa 9 milioni dei quali provengono da un finanziamento della Global Partnership per l’Istruzione – saranno utilizzati per supportare i governi nazionali e una serie di partner per l’istruzione in ogni paese per sviluppare piani che consentano una risposta rapida in tutto il sistema.

In tutti i 145 paesi, l’UNICEF lavorerà con i suoi partner per: supportare i piani di risposta dei governi alla crisi che includono assistenza tecnica, rapida analisi dei rischi, raccolta dati e pianificazione della riapertura delle scuole; supportare la pianificazione e l’implementazione di operazioni per rendere le scuole sicure; fornire le scuole di kit per l’igiene e la circolazione di informazioni di base sulla prevenzione della malattia; formare gli insegnanti e le persone che si occupano dei bambini sul supporto psicosociale e per la salute mentale di se stessi e degli studenti; assicurare la continuità dell’apprendimento e l’accesso a programmi di apprendimento da remoto che comprendano la pianificazione e la preparazione di programmi di studio alternativi online, via radio e via televisione.

 Per quanto riguarda l’Italia, Francesco Samengo ha affermato:”In Italia oltre 8 milioni di bambini in questo momento non stanno frequentando la scuola primaria e secondaria. I nostri cittadini più giovani rischiano di scontare sul lungo periodo gli effetti socio-economici di questa crisi. 1 milione e 200 mila minorenni vivono in povertà, è a loro in particolare che dobbiamo pensare in questo momento storico: gli interventi per la didattica online devono essere in grado di non lasciare indietro nessuno, compresi i nostri studenti con disabilità o appartenenti a gruppi vulnerabili. A tal fine stiamo collaborando con il Miur per garantire a tutti i minori italiani eguali opportunità e servizi psico-educativi essenziali. Facciamo quindi appello a tutte le Istituzioni affinchè garantiscano gli strumenti necessari in modo che tutti abbiano accesso al diritto all’istruzione”.

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