Nell’ambito degli incontri “in remoto” dedicati all’archeologia l’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con lo Spazio Open, propone una conversazione del Prof. Daniele Castrizio sul tema “La corazza di Laos Anaxileos”.
Al centro della conversazione dello studioso reggino ” – disponibile sul sito facebook di Anassilaos e You Tube – “La corazza di Laos, un’ armatura completa (panoplia) trovata nel 1961 in una tomba a camera a Laos (Marcellina), nella Calabria tirrenica e conservata oggi presso il Museo Nazionale di Reggio Calabria. Oltre all’ uomo, cui apparterebbe l’armatura, nella sepoltura fu ritrovata anche una donna. Si ritiene che l’uomo fosse un guerriero e probabilmente, data la ricchezza dell’armatura, anche un capo. “Laos”, antica città magnogreca (Λάος), fu fondata dagli abitanti di Sibari non si sa se prima o in conseguenza della distruzione della loro città nel 510 a.C. ad opera di Crotone. Sta di fatto che la città accolse i Sibariti. (Strabone, Libro VI, Cap. I scrive “Oltre Pixo è il seno Lao (Golfo di Policastro) poi un fiume dello stesso nome ed una città, ultima della Leucania, un poco al di sopra del mare, colonia de’ Sibariti, distante da Elea quattrocento stadii”). Lo storico definisce dunque Laos come αποικία (colonia) di Sibari. Erodoto, da parte sua, (VI,21,1) ricorda la presenza di esuli da Sibari a Laos e Skidros nel 494 a.C. e gli studi recenti sembrano poter chiarire che tale presenza risalirebbe già agli ultimi decenni del 6° secolo e insomma dal 510 a.C. in poi. Il Prof. Castrizio ci condurrà dunque quasi per mano a conoscere una città calabrese del più remoto passato e un’opera dell’arte antica (la corazza di Laos) tuttora misteriosa.