Caro Commissario…Caro Prefetto. Grido di allarme a Gioia Tauro.

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Da Pupari & Pupi, di Pino Macino.

Caro Commissario,

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pochi minuti fa ho portato davanti al cancello della mia casa il saccone di plastica contenente i rifiuti indifferenziati. L’ho appoggiato affianco ad altri sacconi e ad altri mastelli relativi alla differenziata dei giorni scorsi, regolarmente depositati e non raccolti.Lungo la mia strada e davanti ad ogni casa è così.E gli animali randagi fanno festa.  Immagino Lei lo sappia….ma se è così sono preoccupato. E sono preoccupato per Lei. Perchè se Lei lo sa e non fa nulla…si preoccuperà anche il Prefetto di Reggio Calabria e perfino il Ministro dell’Interno…che di solito cercano di darci da bere che i Commissari sanno fare meglio degli Amministratori eletti. Abbiamo oramai lunga esperienza di Commissioni straordinarie e di Commissari Prefettizi. A mia memoria – escludendo la Commissione Presieduta dal compianto Prefetto Francesco Di Stefano – tutte le esperienze di Gioia Tauro sono state negative. La sua missione , poi, è partita con tutte e due i piedi sbagliati. C’è evidente disinteresse.O incapacità. Per me fa lo stesso, perchè è dai frutti che si vede la pianta…ed allo stato…è così. Lei viene quando può, La capisco…Catania è lontana e  tiene famiglia. Ma  Lei , sono sicuro, sa che la Città  – e la struttura comunale – si trova al centro di  una bufera senza fine…che ha bisogno della presenza dell’Istituzione…dell’impegno massimo…perchè è in gioco la credibilità dello Stato. E sa che non si tratta soltanto della raccolta dei rifiuti.C’è da riorganizzare la macchina comunale…aiutarla per quando arriveranno gli eletti.Dare una regolata su tutto.Che facciamo nel frattempo? Lasciamo le cose come stanno. La Città, io credo, è pronta, prontissima a darle una mano. Ma Lei c’è ? Aspettiamo che si faccia sentire. E –  come si dice – deferenti ossequi.
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