Donald Trump “ha autorizzato sanzioni economiche contro i funzionari della Corte penale internazionale (Cpi o meglio conosciuta come ICC) direttamente coinvolti in qualsiasi sforzo per indagare o processare personale americano senza il consenso degli Usa”. Lo rende noto la Casa Bianca. Autorizzata anche l’espansione delle restrizioni sui visti contro funzionari della stessa Corte e loro familiari. Il fatto è molto serio ed è una vera bomba che si abbatte su una Corte Penale internazionale che non è riconosciuta dall’ONU e non va confusa con la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite. Tra l’altro non hanno mai aderito alla Cpi/ICC né gli USA e né la Cina e la Russia. Per cui aver aperto delle inchieste contro personale militare e civile statunitense, rende illegittimo e politicamente scorretta ogni azione in tal senso. Ecco perchè Trump ha emanato un Ordine esecutivo che non farà dormire sonni tranquilli a molti personaggi che hanno forzato la mano guidati, secondo Trump, da elementi del Deep State che hanno la manina lunga presumibilmente dentro alcune nazioni ostili. Lo scopo è sicuramente riconducibile alla volontà di destabilizzare il piano di pacificazione intrapreso da Trump sull’Afganistan raggiunto da pochi giorni con i gruppi Talebani e, indirettamente, al piano di pace sulla Palestina. Un tentativo di rottura ai vari tentativi di pace interrotto drasticamente con l’Ordine Esecutivo di oggi. Una reazione forte che vede minata la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei suoi alleati e prevede la negazione del visto di ingresso esteso ai familiari del personale ICC fino all’arresto dei dirigenti e componenti della Corte Penale CPI/ICC con addirittura la confisca dei loro beni già esistenti nel territorio USA. Insomma, appare come una dichiarazione di guerra verso quei forcaioli che ai trattai e agli accordi di pace, preferiscono l’interesse dei conflitti armati.
Da fonte Rainews, apprendiamo che a marzo la Cpi aveva avviato un’inchiesta per presunti crimini di guerra in Afghanistan dal 2003 col possibile coinvolgimento delle truppe Usa. La Casa Bianca spiega la decisione del presidente come parte del suo impegno “per proteggere i militari americani e la sovranità nazionale”, accusando la Cpi di essere “manipolata” da nazioni avversarie ed evocando il sospetto di corruzione per la sua procura. “Gli Usa – si spiega in una nota – non sono uno Stato membro dello Statuto di Roma e hanno ripetutamente rifiutato la rivendicazione di giurisdizione della corte penale internazionale sul personale americano”. La Cpi “fu stabilita per accertare responsabilità in crimini di guerra ma in pratica è un organismo burocratico internazionale, inefficace e che non deve rendere conto a nessuno, che prende di mira e minaccia il personale americano e quello dei nostri alleati e partner”. “Nonostante i ripetuti inviti degli Usa e dei nostri alleati per una riforma, la corte penale internazionale non ha preso alcuna iniziativa per riformarsi e continua a perseguire indagini politicamente motivate contro noi e i nostri alleati, compreso Israele”, si legge ancora. “Siamo preoccupati dal fatto- prosegue la nota – che nazioni avversarie stanno manipolandola corte penale internazionale incoraggiando queste accuse contro personale Usa. Inoltre abbiamo forti motivi di credere che ci siano corruzione e cattiva condotta ai più alti livelli nell’ufficio del procuratore della corte, mettendo in discussione l’integrità delle sue indagini sui militari americani”. Borrell: “Ue seriamente preoccupata per annuncio sanzioni” L’annuncio della Casa Bianca è “una pessima notizia” ed è fonte di “seria preoccupazione” per l’Unione Europea. Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell, rispondendo a una domanda in videoconferenza stampa a Bruxelles. “Ho appreso questa pessima notizia quando stavo terminando la riunione” della Eastern Partnership, afferma Borrell, “quindi la mia risposta deve essere cauta, visto che non sono al corrente esattamente di quale sia la portata della decisione. Non conosco i dettagli, ma di sicuro è materia di seria preoccupazione: siamo decisi sostenitori della Corte Penale Internazionale e ribadiamo il nostro sostegno per questa istituzione”, che svolge “un ruolo chiave nel perseguire i crimini di guerra”. Pertanto, secondo Borrell, la Corte “deve essere rispettata e sostenuta da tutti. Ora analizzeremo la decisione e il Consiglio Affari Esteri dirà la sua. Noi – conclude – ribadiamo il nostro sostegno alla Corte”, che ha sede all’Aja, nei Paesi Bassi. –