Presentato, sabato sera, a Gioia Tauro, sul sagrato della chiesa San Francesco da Paola, l’ultimo romanzo di Caterina Sorbara dal titolo “Racconti da Geolia”, Rossini Editore.
Dopo i saluti, don Pasquale Cristiani si è soffermato sull’impegno dell’autrice a favore della parrocchia affermando come “una comunità può cresce se si affida alla cultura”.
Il giornalista Gioacchino Saccà, dopo aver sottolineato che l’autrice non è alla sua prima esperienza, avendo già pubblicato altre sei opere, tra cui “Il segreto delle Pietre” che ha riscosso lusinghieri consensi, ha presentato l’opera spiegando che Geolia è uno degli antichi nomi di Gioia Tauro. A seguire, Saccà si è soffermato sul primo racconto: “La vita della signora Maria Scionte a cavallo di due secoli”. Un racconto affascinante che parte dalla fanciullezza, negli anni trenta, il lavoro di raccolta delle olive 
da piccola, il fascismo, la guerra e le sofferenze del bombardamento di Gioia Tauro, i giochi di una volta, la famiglia e il dramma dell’emigrazione. Una vita all’insegna di preziosi valori, quelli autentici, tanto cari al tempo che fu. Saccà ha poi parlato degli altri racconti, pagine legate all’infanzia trascorsa dall’autrice nel borgo natio, tra gli ulivi secolari degli Acton di Leporano. Pagine intrise di ricordi, nostalgie e speranze.
“Sono qui in rappresentanza del Comune – ha dichiarato l’assessore alla cultura, Carmen Moliterno – per rendere omaggio alla scrittrice gioiese e per ascoltare la storia della signora Scionte”. “Ho insistito che Caterina scrivesse la storia di Maria Scionte – ha affermato l’ingegnere Minasi – che per la sua valenza pedagogica dovrebbe essere adottato dalle scuole, perchè le nuove generazioni possano conoscere la vita e la realtà gioiese di una volta, oggi ormai scomparsa’”.
“Con grande emozione – ha affermato la Sorbara – vi manifesto il mio desiderio di voler contribuire alla rinascita di Gioia Tauro, una città dove vivo e che amo, anche nei suoi aspetti negativi. La signora Maria è una donna straordinaria e la sue vicende sono state amalgamate all’interno di altre storie, specchio di questa terra. In una società come la nostra, dove i valori autentici, sono stati stravolti dall’uso smodato e spesso improprio della tecnologia, ascoltare il racconto della signora Maria, equivale ad immergersi in un fiume dalle acque limpide e cristalline”. La scrittrice ha consegnato, quindi, alla signora Scionte una targa-ricordo.
