Il Consigliere Regionale Francesco Pitaro afferma: “Proteggere tempestivamente tutte le attività economiche che, costrette a chiudere del tutto o parzialmente in forza del nuovo Dpcm, subiranno danni economici.

Nessun commento Share:

Il Consigliere Regionale Francesco Pitaro afferma:

“Proteggere tempestivamente tutte le attività economiche che, costrette a chiudere del tutto o parzialmente in forza del nuovo Dpcm, subiranno danni economici. Il Governo ce la metta tutta  per dare immediatezza ai ristori, se (specie in Calabria) non si vuole acutizzare la sfiducia dei cittadini. Contemporaneamente agli interventi per frenare l’impennata del virus, è indispensabile agire per potenziare la sanità pubblica. Fa piacere apprendere che il ministro stia pensando ad una ‘Proposta di Piano sanitario Riforma e Resilienza’ nazionale di 65 miliardi con cui il cittadino viene preso in carico dal sistema, gli ospedali saranno solo per pazienti gravi e i dati saranno messi in rete. Un Piano che si concentra sulla medicina territoriale, del valore di 25-30 miliardi, mentre altrettanti sono destinati a un piano decennale di ammodernamento degli ospedali”.

Continuando Pitaro sottolinea:” C’è però da augurarsi  che si prenda atto delle gravi disomogeneità Nord-Sud nella sanità pubblica e, al contempo, che si intervenga sulle ormai insostenibili criticità calabresi. Qui, se il virus diventasse più aggressivo, considerata la confusione nella governance sanitaria lacerata da conflitti interni e scontri decisionali, ci sarebbe di che inquietarsi. A quel punto, anche la polemica sulle inconcludenze del Dipartimento Salute della Regione e della struttura commissariale diventerebbe marginale”.

Infine il  consigliere regionale  conclude: “Realisticamente, frattanto che l’ambizioso progetto del ministro (prevede 6000 Case della Comunità, una ogni 10mila abitanti; 1200 Ospedali di Comunità – moduli da 25 posti per degenze brevi -, il  potenziamento della telemedicina e dell’assistenza domiciliare; l’aumento di 2 miliardi per la spesa del personale sanitario: si sono perse negli ultimi anni 45 mila unità e si prevede di recuperarne 60 mila), non si concretizzerà, occorre che il Governo si occupi della Calabria.  Se in una parte del territorio si registrano, come in Calabria, condizioni di allarme sanitario (non solo riferite al virus ma incidenti negativamente e da anni sul diritto alla salute dei cittadini),  lo Stato non può indugiare oltre”.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Molinaro- Lega Calabria, pandemia fase 2: occorrono misure forti ed incisive di sostegno a tutte le attività produttive della nostra regione

Next Article

Marcello Anastasi capogruppo in Consiglio Regionale di “Io Resto In Calabria”  scrive in una missiva indirizzata al vice presidente della Regione, Antonino Spirlì, al commissario ad acta Saverio Cotticelli, al prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie della Regione Francesco Bevere

You may also like