Suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante

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Tra le mie passioni, la lettura occupa un posto di primaria importanza.

Mi piace conoscere storie, racconti e  vite di  personaggi  che si sono distinti nel corso della loro vita.

Letture che in questi giorni di lockdown si sono intensificate.

Ed è proprio in questi giorni di solitudine e attesa, che ho conosciuto  la storia di Suor Chiara Francesca  di Gesù Agonizzante.

Una storia che per alcuni versi, ricorda il caro San Pio da Pietrelcina.

Sono rimasta profondamente colpita da questa  straordinaria  suora in odore di santità.

Ho deciso di approfondire la sua conoscenza, e spero che questo mio modesto scritto possa contribuire a  far conoscere ancora di più questa meravigliosa figura.

Suor Maria Francesca al secolo Adelaide Di Mauro, nacque  il 5 luglio del 1890 a Siracusa.

Prima di sei figli, sin da bambina manifestò   la   propensione alla vita  religiosa.

I  genitori,  però la costrinsero a sposarsi e lei per non disubbidire,  alla fine accettò.

Nel corso del suo matrimonio Adelaide cercò sempre di conciliare i doveri coniugali con la vocazione cristiana.

A ventotto anni,  rimase vedova e decise di entrare in clausura. Nell’attesa di entrare  in  convento, andò ad  abitare in un antro che si trovava a contrada Grottasanta.

Adelaide  interrompeva i periodi di solitudine, per dedicarsi alle opere di carità, prendendosi cura dei poveri.

Il 14 settembre 1924 entrò finalmente nel  Monastero delle Clarisse a  Messina.

Alla fine del  noviziato Adelaide prese i primi voti e assunse  il nome di suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante.

Non arrivò  però  a pronunciare i voti perpetui, perché  iniziò ad avere manifestazioni soprannaturali  come estasi e la comparsa delle stimmate ai piedi.

Queste manifestazioni destarono preoccupazioni alla  badessa del monastero ed  il 21 febbraio 1929 la rimandò a casa per”curarsi”.

In realtà si trattò di una vera e propria espulsione, perché   nessuno al Monastero capì che  si trattava di  doni soprannaturali .

Sembra sia stata anche trattata male.
Comunque, possiamo  senza ombra di dubbio dire che la vita di Suor Chiara è indissolubilmente connessa alle manifestazioni mistiche.

Manifestazioni  che l’accompagnarono per tutta la sua vita.

Tanti furono i doni che Gesù fece a questa meravigliosa suora, non solo    le estasi e le stimmate ma anche   il dono della profezia e  l’esperienza della “comunione mistica”.

Suor Chiara Francesca il giovedì e il venerdì viveva la Passione di Gesù.

Prima andava in estasi e subito dopo  le piaghe nelle mani, nei piedi, nel costato e nella fronte, cominciavano ad aprirsi e usciva sangue.

A mezzanotte riceveva la comunione da “mani invisibili”.

Questi prodigiosi eventi avvennero   spesso anche  alla presenza di più persone.
Suor Chiara morì il 13 settembre 1932 a  soli 42 anni.

Così come aveva fatto nel corso della sua vita, Suor Chiara anche dopo morta, ha continuato a donare aiuto, infatti tante guarigioni miracolose   sono  state attribuite alla sua intercessione.

Guarigioni che si compivano dopo la recita della Novena al SS. Crocifisso.
Il 16 luglio 1983 l’arcivescovo Calogero Lauricella, decretò l’introduzione del processo canonico.

La causa di beatificazione è durata circa tredici anni dal 1984 al 1997.

Nel 1989, l’ Arcivescovo morì   e la causa fu sospesa.

Il processo   fu  riaperto nel 1997  ed è ancora in  via di definizione.

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