Un incontro in modalità online, per gridare ancora una volta “Mai più violenze” contro le donne è stato promosso dall’Istituto Comprensivo “Antonio Pagano”.
Ad intervenire all’appuntamento in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, fortemente voluto dal dirigente scolastico Giuseppe Sangeniti e organizzato dall’insegnante Gaetano Aurelio con il supporto dal collega Massimiliano Murfone, è stata Maria Pia Scafuro, consigliera di parità della Provincia di Vibo Valentia che ha incontrato gli allievi delle classi Terze delle scuole Secondarie di I grado di Nicotera e Joppolo.
“La giornata contro la violenza sulle donne – afferma la Scafuro – si celebra in tutto il mondo il 25 di novembre perché in questo stesso giorno, nel 1960, tre sorelle domenicane, mentre si recavano in carcere a far visita ai mariti, furono stuprate e brutalmente picchiate fino alla morte. Dal 1999 l’Onu ha scelto, quindi, questa data per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne”. La professoressa ha, poi, proseguito il suo intervento catalizzando l’attenzione di docenti ed allievi. Ha spiegato che la violenza contro le donne è basata sul genere e sugli stereotipi che la società ci propone e ci impone assumendo, così, molteplici forme e modalità: non solo quella fisica, che è quella più facilmente riconoscibile, ma anche altre forme altrettanto gravi e riprovevoli: violenza psicologica, economica, stalking, mobbing. La violenza più diffusa è quella che avviene tra le mura domestiche, in ambito familiare e riguarda qualsiasi ceto sociale, ma si innesta anche in campo lavorativo. Le donne devono sempre trovare il coraggio di denunciare, di non stare in silenzio, di non proteggere o giustificare uomini troppo aggressivi, di non subire sopraffazioni e abusi di ogni tipo. Un momento molto toccante è stato quando la Scafuro ha ripercorso la storia di Antonella, ragazza di 23 anni uccisa a colpi di fucile dal compagno della madre. Antonella aveva trovato la forza di denunciare l’uomo che vessava la madre. Una mattina, però, si è ritrovata con cinque pallottole in volto. Infine, la professoressa ha risposto alle domande degli allievi che hanno partecipato ed interagito con vivo interesse, riportando anche testimonianze di vita vissuta. C’è ancora tanta strada da fare per acquisire un’effettiva parità tra uomo e donna. È necessaria una svolta culturale che promuova non solo ulteriori interventi legislativi, ma anche un’azione educativa in cui il rispetto della dignità della donna e la rimozione di pregiudizi e luoghi comuni abbiano un ruolo centrale.