Martedì 29 dicembre alle ore 17,00 in diretta Facebook ANPI Comitato Provinciale Catanzaro, in ricordo di Giuseppe Valarioti, sarà presentato il libro dello storico rizziconese Rocco Lentini: ”L’utopia di un intellettuale” Città del sole Edizioni.
Oltre l’autore, saranno presenti: Mario Vallone presidente ANPI Catanzaro; Giuseppe Lavorato ex sindaco di Rosarno; Albertina Soliani Presidente Istituto Cervi/Vice Presidente Nazionale ANPI e il Collettivo Peppe Valarioti.
Rocco Lentini , storico e giornalista, si occupa di movimenti politici e sindacali, storia urbana, antifascismo meridionale, guerra di Liberazione in Italia.
Dal 1999 ha fondato, e dirige, la rivista di studi storici Sud Contemporaneo ed è presidente dell’Istituto “Ugo Arcuri” per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea in provincia di Reggio Calabria che fa parte della rete dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.
Con Città del Sole ha pubblicato i volumi “Fortunato Seminara. Biografia politica” (2014); “Il labirinto e il filo. I Costituenti Calabresi”, (2018).
Sulla vicenda Valarioti, ha collaborato con la Rai alla realizzazione del documentario “Rosarno Blues” di Fabrizio Marini per la regia di Ai Nagasawa. Il suo ultimo lavoro, collettaneo, “Da “non garantiti” a precari. Il movimento del ’77 e la crisi del lavoro nell’Italia post fordista”, è stato pubblicato da Franco Angeli (2019).
Nel 2020 ha vinto il Premio Acqui storia con il saggio inedito “Intellettuali e fascismo. Il caso Calabria”.
In questa nuova opera Lentini racconta l ’utopia, il disegno di una società perfetta, proiettata in una dimensione spazio- temporale indefinita e possibile, nella quale gli uomini avrebbero potuto realizzare una convivenza felice, ordinata, pacifica, e il bene collettivo.
Tutto ciò fu l’impegno politico e intellettuale di Giuseppe Valarioti.
Non un sogno, una speranza illusoria, effimera, irrealizzabile, piuttosto un desiderio, un progetto, poggiato su gambe robuste, da perseguire e raggiungere.
Valarioti amò la Calabria e la sua storia, i contadini, i giovani, amò Medma e la sua storia antica. La difese e la voleva valorizzare per la elevazione culturale del nostro popolo. Amò la musica, le arti, la bellezza, che voleva fossero godute da tutti e soprattutto dai poveri. Difesa del patrimonio storico, ambientale, artistico, culturale sono tracce importanti del suo pensiero e di una lotta che dobbiamo continuare e perseguire.
Di questa lotta è stato parte importante, senza mai tirarsi indietro, con il suo carico di intelligenza, la sua cultura, i suoi valori, la sua straordinaria visione prospettica.
Le inquietudini di quel tempo, del nostro tempo, e le vicende in cui maturò il suo assassinio rilette a distanza di quarant’anni, fanno emergere un quadro d’insieme e intrecci tuttora al centro di vicende giudiziarie che segnano la Calabria non senza elementi di novità. Come sempre ciò che siamo è frutto di quanto non abbiamo compreso, di lotte perse o non combattute.
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