Giacomo Pietro Crinò(Capogruppo CdL) in merito all’approvazione della mozione sulla “necessità di revisionare il corrispettivo per l’utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime, con qualunque finalità”.

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“Nella seduta del Consiglio regionale di ieri, ho ritenuto opportuno presentare una Mozione, la n. 65 del 03.03.2021, finalizzata ad impegnare la Giunta a promuovere, presso il Governo, la necessità di revisionare la misura minima del canone annuo di cui al comma 4 DL nr. 140/2020, convertito dalla L. nr. 126/2020 (corrispettivo per l’utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime, con qualunque finalità). Ed infatti, con la circolare nr. 6 dell’11/12/2020, il Ministero delle Infrastrutture ha stabilito l’adeguamento dei canoni demaniali marittimi agli indici Istat”.

È quanto dichiara il consigliere regionale e capogruppo della Cdl, Giacomo Pietro Crinò.

“Rispetto al 2020, per l’anno 2021 detti canoni subiranno un ribasso del -1,85%; tuttavia, la più importante novità riguarda l’ammontare dei canoni minimi. La stessa circolare precisa che la misura minima dei canoni per le concessioni demaniali marittime, sino allo scorso anno ammontante ad Euro 362,90, dal 2021 aumenterà ad Euro 2.500,00 in ossequio alla L. 126/2020. Ciò vuol dire che coloro i quali, fino al 2020, pagavano meno di 2.500,00 Euro l’anno, a far data del 1° gennaio 2021 dovranno adeguarsi alla nuova indicata soglia minima. L’aumento – sottolinea il consigliere regionale – provoca non pochi problemi poiché incide paritariamente su qualsiasi concessione, con evidenti effetti devastanti sull’economia di tutte quelle micro licenze demaniali (ormeggi, gavitelli, cartelloni pubblicitari e altro) che sino ad oggi hanno resistito pagando un importo annuale decisamente più contenuto e proporzionato all’occupazione. L’aumento a 2.500 Euro della soglia minima ricadrà quindi su tutte quelle realtà produttive di utili molto limitati, oltre ad incidere sulle attività più strutturate, obbligate a pagare oneri rilevanti per tutte quelle concessioni accessorie di ridotte dimensioni che sono pertinenzialmente collegate alle attività principali. Appare essenziale, pertanto, insistere sulla richiesta di revisione dei canoni minimi del demanio marittimo per evitare che il settore interessato continui ad essere vessato, al di là delle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19”.

“La Mozione – ha concluso Crinò – ha avuto l’approvazione del Consiglio, all’unanimità dei presenti, a testimonianza della massima considerazione circa una problematica che dovrà ottenere, quanto prima possibile, definitiva soluzione a beneficio di tutti i soggetti coinvolti”.

 

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