A GRANDEZZA NATURALE DI ERRI DE LUCA, FELTRINELLI.

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Tra i miei scrittori preferiti, un posto importante lo occupa Erri De luca, da poco tornato in libreria con l’opera dal titolo “A grandezza Naturale”, Feltrinelli.

De Luca con la sua insuperabile, delicata  e colta scrittura, narra storie di genitori e figli, di legami e di famiglie, solidi e profondi come radici, fragili e delicati come la carta.

Straordinario uomo di cultura, De Luca  attinge alle sue conoscenze  : filosofia, arte, mitologia, storia, religione, matematica e  logica  narrare del legame più antico del mondo.
La narrazione si rinsalda nelle radici della storia tramandata: si inizia da Isacco, naturalmente, dalla mancanza di legittima difesa contro il padre – la legatura di Isacco, in ebraico così ci si riferisce a quello che noi di solito chiamiamo “il sacrificio”, perché quel nodo stretto fra lui e Abramo è irreparabile.

Lo scrittore afferma:”Ho iniziato queste pagine da un ritratto di Marc Chagall che raffigura suo padre a grandezza naturale, uno a uno. Lo fece a memoria e a distanza.

Tra genitori e figli si apre la frattura di spazio e di tempo. Si allontanano anche abitando sotto lo stesso tetto. Qui passa tra loro la relazione tra due capi della stessa corda”.

E come nella  matematica esiste una complicata Teoria dei nodi, lo stesso nella narrativa esiste tra genitori e figli l’innumerevole narrativa dei nodi.

Nodo che sembra potersi sciogliere solamente diventando a propria volta genitori, “passaggio che fa scordare e slega dallo stato di figlio”. Come succederà a Chagall, dopo aver dipinto il ritratto del padre e come invece non potrà fare la figlia del vecchio nazista, nel tentativo estremo di mettersi al riparo dal torto del soldato scegliendo di non procreare. E come non succederà a chi racconta, rimasto figlio – nelle orecchie ancora il suono della camicia lacerata del padre come atto di dolore, rumore “amplificato a squarcio”, reazione al suo allontanamento da casa. Tuttavia proprio per ciò egli è il narratore ideale di queste storie: “Ne sono estraneo a metà: senza essere padre, sono rimasto necessariamente figlio. Non ho sperimentato la responsabilità, la protezione, la prova di educare. Non cambio comportamento con un giovane o un anziano. Da figlio li considero alla pari, dei contemporanei. Da lettore e da scrittore lo divento delle storie che ho davanti”.

E ancora” Perfino il protagonista dei Vangeli non volle riconoscere in pubblico sua madre. La sua missione comportava l’azzeramento della vita precedente. Negli atti di libertà presi e tenuti dalla mia generazione politica c’era l’impronta inevitabile dell’ingratitudine. Nelle tempeste affettive, dentro un bicchiere d’acqua o nell’oceano, non si diventa più grandi né minori di chi ci ha preceduto. Ci si trova alla fine in un ritratto a grandezza naturale.”

Un libro che importante,  ricco di citazioni e di sfumature, una di quelle opere la cui trama svela un fitto ordito.

Erri De Luca ha al suo attivo:  poesie, saggi, narrativa e testi teatrali.

Il  suo primo romanzo, “Non ora, non qui”, è stato pubblicato in Italia nel 1989.

I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue.

Autodidatta in inglese, francese, swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell’Antico Testamento.

 

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