A Gioia Tauro Mimmo Lucano e Patrizia Giancotti.

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 Si è tenuto ieri sera  a Gioia Tauro  nell’incantevole location della terrazza di Palazzo Baldari, uno degli appuntamenti del Festival d’Estate, fortemente voluto e organizzato dall’Associazione Culturale Gioia 3.0, presieduta da Maurizio Galluccio.

Un programma pieno di suggestioni che  abbraccia arti figurative, musica, prodotti del territorio, cultura e società.

Accoglienza: storie di Calabria, è stato il tema  che  Mimmo Lucano, simbolo di una nuova cultura delle migrazioni e  Patrizia Giancotti, antropologa, hanno trattato coinvolgendo il numeroso pubblico presente.

Dopo i saluti del giornalista Lucio Rodinò, il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio  si è soffermato sull’importanza dell’evento che impreziosisce l’estate gioiese.

A seguire Emanuela Bagalà, dopo essersi soffermata sul tema dell’accoglienza, oggi più che mai attuale, ha presentato i due  illustri ospiti.

Mimmo Lucano, politico, attivista, per  tre volte sindaco di Riace, divenuto celebre per il suo approccio inclusivo nella gestione dell’accoglienza ai migranti e per le controverse accuse che lo vedono al centro di un complesso caso giudiziario ancora in atto.  Ha ricevuto numerosi premi internazionali, terzo tra i migliori sindaci del mondo nella World Mayor, 40º tra i leader più influenti del mondo secondo la rivista americana Fortune, Premio per la Pace a Dresda, per i Diritti Umani a Berna, Cittadino Onorario del Comune di Milano.

 Dopo il 2 ottobre 2018, quando è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e condannato agli arresti domiciliari, la sua vicenda ha acceso grandi movimenti di solidarietà che hanno portato a Riace e nelle piazze di Roma e Milano migliaia di persone. Sull’esperienza di Riace sono stati girati film e documentari, tra i quali “Il volo” di Wim Wenders e “Tutto il mondo è paese” con Beppe Fiorello. Lucano ha recentemente pubblicato il libro “Il fuorilegge – La lunga battaglia di un uomo solo”.

Patrizia Giancotti, antropologa, fotografa, scrittrice, autrice e voce narrante per Rai Radio3, con centinaia di reportage pubblicati e una cinquantina di mostre fotografiche all’attivo, inizia in Calabria, sua terra d’origine, le prime ricerche di antropologia visiva.

Viaggiando come fotoreporter in tutto il mondo, risiede dieci anni in Brasile per effettuare riprese fotografiche e studi sfociati in pubblicazioni scientifiche e mostre che le valgono l’alta onorificenza del Cruzeiro do Sul per meriti culturali. Ha ideato e diretto il cortometraggio Rinascimento d’Aspromonte, ha realizzato numerose pubblicazioni, tra le quali il volume Bahia con testi di Jorge Amado e Caetano Veloso. Il suo ultimo libro fotografico Filoxenìa – L’accoglienza tra i Greci di Calabria (Rubbettino), diventato un programma a puntate per Radio 3, ha vinto il premio Ali sul Mediterraneo.

Attualmente insegna antropologia all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, scrive per varie testate, realizza programmi radio, conferenze-spettacolo e promuove eventi culturali.

Subito dopo Mimmo Lucano, non senza emozione, ha raccontato la sua esperienza a Riace, l’incontro con Mons. Giancarlo Maria Bregantini, il desiderio  di far rivivere Riace, con il recupero dell’identità e con la rinascita dei vecchi mestieri, nella consapevolezza che il futuro della Calabria  è nel passato.

Il sogno di far di Riace il paese dell’accoglienza.

Sogno che di venta realtà, fino all’amara vicenda giudiziaria.

Lucano ha concluso dicendo:” Il mio sogno adesso è di ritornare a fare del bene, perché  un altro mondo è ancora possibile”.

 Patrizia Giancotti, invece ha trattato il tema dell’accoglienza,  attraverso le bellissime immagini tratte dal suo  libro  “Filoxenìa” temine greco che vuole significare amore per il forestiero e vivo senso di accoglienza proprio come lo intendevano gli antichi Greci.

E’ il valore sacro dell’ospitalità che la Giancotti ha sperimentato nel corso della sua lunga ricerca sul campo nella Calabria Greca, esplorando gli impressionanti paesaggi dell’entroterra greco-aspromontano facendo dei suoi accoglienti protagonisti, cercati o incontrati per caso, i punti luminosi di una geografia umana altrettanto attraente. Tra loro pastori che accordano le campane delle loro capre, cultori del greco di Calabria, mastri di ballo, impastatrici di zippuli, acuti bizantinisti, suonatori, anziane sapienti e bambine fiere di abitare in questa  parte della Calabria.

Infine l’avv. Ferdinando Iacopino Presidente del Lions Club Gioia Tauro- Piana ha donano ai due ospiti il guidoncino del Club.

L’evento si è svolto in collaborazione con il Lab Donne Gioia Tauro e nel rispetto delle norme anti Covid.

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