Fin dall’antichità i medici calabresi si sono distinti a livello nazionale e internazionale, basti ricordare Democede ed Alcmeone.
In tutte le branche della medicina, operano e si distinguono dottori calabresi.
Oggi nell’angiologia un posto di rilievo lo occupa la dr.ssa Ornella Manferoce di Cinquefrondi,laureata all’Università di Bologna, che da oltre 25 anni si occupa di questa branca.
Da noi contattata la dr.ssa Manferoce ci ha rilasciato un’intervista in cui illustra un nuovo metodo, non invasivo, per la cura delle vene varicose: la sclero-mousse eco-guidata.
1)Dr.ssa Manferoce, quali sono i sintomi che devono far preoccupare chi è affetto delle vene varicose?
Il paziente che presenta un’insufficienza venosa(così viene definita da un punto di vista medico) presenta una sintomatologia caratterizzata da sensazione di pesantezza delle gambe, prurito che può portare alla formazione di eczema e alla conseguente, progressiva, lesione della pelle con ulcerazione cutanea.
Quando queste manifestazioni insorgono, il problema non va sottovalutato, ma affrontato con tempestività.
2) A chi vengono le vene varicose?
Le vene varicose sono una patologia che colpisce il 60% delle donne ed il 40% degli uomini, la familiarità è molto importante ed è una patologia che può insorgere con maggiore frequenza tra i soggetti che svolgono un’attività lavorativa che li costringe a stare per molte ore in piedi. È importante sottolineare che si tratta di una patologia invalidante e, quando non viene correttamente curata, può portare, ad esempio, ad una trombosi venosa superficiale con conseguente compromissione della circolazione e dello stato locale delle gambe.
3)Ci può spiegare come si fa la diagnosi di vene varicose?
La malattia venosa cronica viene diagnosticata tramite valutazione angiologica e con l’ausilio dell’Ecocolordoppler che mette in evidenza lo stato della funzionalità valvolare, il diametro della vena e la direzionalità del flusso.
La presenza di una incontinenza valvolare crea una alterazione del funzionamento del normale ritorno venoso con conseguenze che contribuiranno a provocare un danno tissutale (eczema varicoso) con formazione di lesioni trofiche (ulcere varicose) e successivo danno irreversibile con rischio di trombosi superficiale e/o varicorragia.
Tale evoluzione può rapidamente aggravarsi e causare inabilità e difficoltà nella vita quotidiana, sia nella persona giovane che in quella anziana.
4)Ci può gentilmente spiegare il trattamento di sclero-mousse eco- guidata?
Innanzitutto il trattamento è ambulatoriale, senza alcun ricovero, senza anestesia e senza alcun utilizzo di bisturi.
La schiuma o mousse, più efficace della forma liquida, viene iniettata con un ago tipo butterfly (a farfalla) e viene introdotta a diverse concentrazioni all’interno del vaso venoso. Il diametro massimo della vena può essere di 15 mm. Attraverso l’ausilio dell’Ecocolordoppler , la mousse viene iniettata rapidamente, in pochi secondi si diffonde, e stimola la chiusura della vena in maniera indolore. Questa tecnica in Francia ha sostituito l’atto chirurgico nell’80% dei trattamenti per vene varicose e nella mia esperienza sostituisce in maniera efficace la tecnica tradizionale chirurgica di stripping e crossectomia.
La schiuma inoltre fa utilizzare una ridotta quantità di principio attivo. La facilità di esecuzione, l’ottima efficacia del trattamento, la rapidità di esecuzione consentono di non interrompere la normale attività lavorativa, garantendo non da ultimo una completa autonomia di gestione.
Va ricordato che tutti possono sottoporsi al trattamento, senza limiti di età. Nelle persone anziane risolve parecchie situazioni di disagio nella vita quotidiana.
Inoltre questa terapia ha un ulteriore vantaggio: può essere effettuata anche tra coloro che seguono una terapia anticoagulante. Le complicanze locali possono raramente verificarsi, ma si risolvono sempre ed assolutamente entro 7 -15 giorni.
È ovviamente controindicata per le donne in stato di gravidanza. I protocolli già ampiamente testati anche da altri colleghi in Europa, gli innumerevoli pazienti trattati con successo, i lavori scientifici presentati in svariati convegni e confronti professionali e, infine, le ultime Linee Guida elaborate nel 2013, fanno considerare questa metodica molto efficace nel trattamento delle vene varicose e delle loro complicanze , anche rispetto alle altre tecniche non chirurgiche come il laser e la radiofrequenza.