Rizziconi: si è tenuta oggi la prima delle due giornate dell’Assemblea diocesana di Oppido Mamertina-Palmi, nel cuore del 1° Sinodo diocesano.

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“Chiesa che nasci dalla Crocedal fianco aperto del Signore”, con le parole del brano del compositore Frisina inizia il momento di preghiera, che introduce in maniera molto forte alla prima delle due giornate dell’Assemblea diocesana di Oppido Mamertina-Palmi, nel cuore del 1° Sinodo diocesano “Camminare nella verità”, presso l’Auditorium diocesano “Famiglia di Nazareth” di Rizziconi.

L’Assemblea, che collima con la IX e X sessione del Sinodo diocesano, vede la partecipazione di tutti i 154 membri sinodali e di tutti i sacerdoti e i diaconi della diocesi, In mentre in ottemperanza alla normativa anti Covid circa la presenza in luoghi chiusi, la comunità diocesana è stata invitata a seguire i lavori dell’Assemblea via streaming, attraverso i canali dei Media diocesani.

Oggi in apertura dei lavori,  l’introduzione del Vescovo Milito “Camminare nella verità: cioè?”, ha accompagnato sacerdoti, diaconi, religiosi e laici di tutte le parrocchie (muniti di Green Pass) convocati dal Vescovo, nel vivo dei lavori.

Per Mons. Milito il Sinodo andrà a consegnare l’“inverare il cammino “già e non ancora” della nostra Chiesa, alla luce della Parola. Questa certezza prima è anche l’ultima «La verità è fondamento della tua parola, ogni tuo gesto, giudizio dura in eterno» (Sal 119, 160) e «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sal 119, 105). Dunque alla Parola dobbiamo rivolgerci per avere il senso esatto del «cioè» del nostro sinodare”.

“Camminare nella verità – sottolinea Mons. Milito – significa anzitutto: dalla meta imparare i percorsi precisi da seguire e i ritmi da mantenere. Perdere l’intreccio di tali legami equivale ad essere, se non errabondi in serie difficoltà per capire verso dove si va e perché vi si va. «Camminare nella verità: cioè?» deporre visioni riduttive, eliminare accidie spirituali e comportamentali, smetterla di cercare scusanti addebitando ad altri responsabilità che non gli appartengono – afferma il vescovo, Francesco Milito– È il nostro tempo che dobbiamo capire, leggere il nostro territorio con luce superiore, con occhi aperti e sguardo in avanti. Ritrovare l’unità dell’azione partendo dall’unità collaborativa. Ricordarsi che il sinodare – prosegue il vescovo Milito – non è una piacevole inedita temporanea passeggiata, ma l’esercizio della sacramentalità ecclesiale. La verità è fatica pensante, pesante e orante. Il sensus fidei è tra le chiavi di volta della corresponsabilità per vivere in pieno la Chiesa qui ed ora, ma rivolti al futuro. Su questo saremo edotti dal Card. Grech, che nuovamente ringrazio per il privilegiato servizio in mezzo a noi e per noi”.

L’importanza di questa seconda Assemblea è infatti data dalla presenza speciale del Cardinale Mario Grech, nella sua qualità di Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. La sua riflessione sul tema “Il sensus fidei: una sfida pastorale per la Chiesa contemporanea” si pone di particolare interesse in quanto esamina il nodo centrale dell’esperienza sinodale, anche in vista del cammino sinodale che attende tutta la chiesa italiana a partire da quest’anno pastorale fino al Giubileo del 2025.

 

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