Incontro poetico  del Rotary a Gioia Tauro ULTIMI CANTI DA SHANGRI- LA’ di Luigi Mamone.

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E’ stato presentato ieri a Gioia Tauro  il volume di liriche “ Ultimi canti da Shangri- Là” del giornalista Luigi Mamone, edito da Citta’ del Sole.

L’incontro organizzato a Palazzo Baldari dal Rotay Club di Gioia Tauro con il Patrocinio del Comune di Gioia Tauro, ha registrato critiche positive e aperti apprezzamenti per la capacità dei versi di Mamone di evocare immagini e provocare emozioni  – per dirla con uno dei suoi versi – ” cavalcando granelli memoria” lungo un viaggio oltre il tempo, lo spazio e la storia, sempre alla ricerca della libertà: sognata, evocata, perduta, da conquistare e, sempre e comunque, da difendere in nome di un pacifismo intransigente che, come scrive Maria Frisina,  porta  il poeta a trasformarsi in tribuno e a combattere per la costruzione di un mondo migliore che forse mai potrà essere  se non nell’evocazione di Shangri -Là: luogo immaginario frutto della fantasia di James Hilton dove pace, bellezza ed armonia riescono a convivere in una dimensione di universalita’.

Quella che accompagna figurativamente il ritorno dei cavalieri in armi con le spoglie del loro re caduto in battaglia. Una battaglia ed un viaggio che in Mamone non conoscono la fine ne’ la meta ma proseguono come il viaggio senza meta del viandante  nel turbinio di vicende e di anni che con le tante vicende,  drammi e   inenarrabili tragedie, planetarie o intime, che  lasciano – come le funi che legavano le braccia di Ulisse all’albero della nave- segni profondi e urenti . Dolore che sgomenta e fortifica e da voce e corpo a versi di rara forza narrativa che rendono le liriche spesso   caratterizzate da versi di violenta bellezza: ” Dormiamo ancora, compagni, che rivendicano democrazia e giustizia. Dormiamo il sonno dei giusti…continua a dormire, coglione!.” Un linguaggio poetico coraggiosamente  innovativo di versi franti e brevi, taglienti come stilettate e straziati da un  dolore che ritorna sovente con ” il ricordo di ciò che fu, di ciò che fummo” Un volume che costringe ad aprire gli occhi e a guardare in faccia se stessi, la società  e il significato della vita e dell’esistere.

Dopo il saluto di Totò Castellano il Presidente del Rotary gioiese, il meeting poetico, moderato da Teresa Pagano,  ha visto il saluto del Sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, che si è detto lieto che per la prima presentazione del volume sia stata scelta Gioia Tauro: una città da sempre aperta ai fermenti culturali, a seguire  Maria Frisina ha poi presentato l’opera con note  e comparazioni critiche che legano la poetica di Mamone a quelle dei più importanti poeti del ‘900: da Quasimodo, a Ungaretti, ad Argiroffi .

 Alcune liriche  oltre che da Maria Frisina sono state declamate da Rocco Polistena.

Infine l’autore,  che ha conversato a lungo con la numerosa platea leggendo alcune sue liriche e  spiegando i legami indissolubili fra la propria poetica e il mondo,  ormai divenuto un grande villaggio globale, che tende a imporre modelli e stilemi  capaci di soffocare quella libertà di cui Mamone resta strenuo sostenitore. A fine manifestazione il pubblico si è ancora intrattenuto a lungo con il  poeta  a conferma che l’ascolto delle sue liriche avesse in molti animi acceso le corde della nostalgia e ridato ossigeno ad un  sogno di libertà antico e sempre nuovo.

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