Era il 19 dicembre 2011 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Risoluzione con cui decise di designare l’11 ottobre quale “International Day of the Girl Child”, invitando tutti gli Stati Membri e le società civile a osservare la ricorrenza, al fine di richiamare l’attenzione di tutti sulla condizione delle giovani in tutto il mondo. Una celebrazione recente per portare alla luce problematiche antiche e deficit inscalfibili, sin da quando l’assegnazione dei ruoli da parte della società ha relegato la donna in una condizione di subalternità e di sudditanza rispetto al genere maschile. “Il cammino verso l’emancipazione, il raggiungimento della parità di genere, l’empowerment, a cui ha fatto da propulsore la Conferenza di Pechino del 1995, non può non considerare l’importanza cruciale che in questo processo rivestono le bambine e le ragazze, che sin da piccolissime devono essere tutelate ed essere destinatarie privilegiate delle politiche di mainstreaming di genere”, commenta così la ricorrenza la Presidente della sezione “Piana di Palmi” della FIDAPA-BPW Italy, l’Avv. Anna Pizzimenti. “I dati diffusi dagli osservatori internazionali hanno rilevato che il lockdown causato dalla pandemia da COVID-19 ha penalizzato soprattutto le bambine, che, nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, sono rimaste escluse dai circuiti dell’istruzione, dell’alfabetizzazione digitale e relegate nel ghetto della clausura familiare e delle mansioni domestiche, indirizzate verso un destino che ne mortifica talento e aspirazioni. Non solo, il divario digitale di genere è reale anche nel Primo mondo, in cui le ragazze sono poco indirizzate verso le discipline STEM, marcando uno stereotipo che vuole le materie umanistiche più congeniali al genere femminile”.
Come associazione e movimento di opinione, le Fidapine della Sezione di Palmi non potevano far passare sottotono questa ricorrenza e hanno dato alla luce un evento digitale, il primo delle attività in programma per l’anno sociale appena iniziato. “Abbiamo creato un video con le foto delle Socie, ritratte accanto alle giovani donne delle proprie vite, quasi a sottolineare un’ideale staffetta generazionale. Ogni foto è corredata da una frase significativa, che suggella l’impegno che ognuna delle socie profonde nel rapporto con la ragazza che le è accanto. Il video è stato montato ed è visibile sui social, anche per testimoniare il nostro impegno associativo: alcune delle frasi, infatti, sono liberamente ispirate alla Carta dei Diritti della Bambina, il documento internazionale che s’identifica con la BPW Europe, che l’approvò nel Congresso tenutosi a Reykjavik, nell’agosto 1997. Io ringrazio le mie Socie, che hanno raccolto con entusiasmo l’appello loro rivolto, nonostante i propri impegni lavorativi e familiari, e hanno, con i loro rassicuranti sorrisi, testimoniato l’essenza del proprio impegno e del proprio attaccamento ai valori della nostra grande associazione”.