IL SINDACO MICHELE TRIPODI SCRIVE SULL’OSPEDALE UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ROBERTO OCCHIUTO.

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Pubblichiamo nella sua stesura integrale la lettera che il sindaco di Polistena Michele Tripodi ha scritto al Presidente della Regione Roberto Occhiuto:

“Gentile Presidente,
la Sua recente nomina a Commissario straordinario in materia sanitaria per la Calabria apre uno scenario nuovo che avvicina alla completa restituzione delle relative competenze agli organi legittimi.
La situazione della sanità calabrese è complessa e certamente dalla sua recente nomina o, meglio ancora, dalla sua recente elezione a Presidente della Regione per la quale mi congratulo, non ci si può aspettare una soluzione immediata a problemi trascinatisi dietro ormai da molti anni.
Le scrivo per segnalarLe con assoluta urgenza la condizione dell’ospedale di Polistena, presidio spoke di riferimento della Piana di Gioia Tauro che sta perdendo pezzi giorno dopo giorno.
Al di là dell’atteggiamento di chiusura dell’attuale gestione commissariale aziendale che, piuttosto che confrontarsi sui temi, si trincera attraverso una difesa di ufficio che non regge dinanzi al palese e repentino smantellamento dei servizi ospedalieri in tutta l’ASP. Si parla con insistenza, in questi ultimi giorni, addirittura di una declassificazione dell’ospedale di Polistena da spoke a ospedale generale, all’interno della geografia organizzativa degli ospedali calabresi.
Ciò è gravissimo poiché una scelta di questo tipo sarebbe penalizzante per decine di migliaia di utenti e sarebbe solo compiuta per sollevare da responsabilità l’attuale gestione commissariale. Posti i problemi occorre tentare di risolverli e non lavarsi le mani preannunciando chiusure di servizi ad esempio laddove manca personale.
Se l’ospedale di Polistena nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e nell’ultimo atto aziendale, è individuato quale presidio spoke, non sarebbe giustificato un declassamento solo per giustificare le tante inadempienze dell’ASP, aggravate appunto dall’incapacità di reperire personale attraverso procedure di concorso.   Con prestazioni aggiuntive a iosa, che incrementano solo i costi e avvisi per assunzioni a tempo determinato non si reperisce più alcun personale che demotivato neanche partecipa agli avvisi. Ma si tappano i buchi utilizzando spesso operatori già provati da turni di lavoro massacranti. L’unica soluzione sarebbe bandire velocemente (e prima che si svuotino completamente gli organici) concorsi per assunzioni a tempo indeterminato peraltro già autorizzate. Perché l’ASP non riesce ad attivarsi in tal senso?
Il presidio ospedaliero di Polistena ha un bacino di utenza ben superiore a quello di uno ospedale spoke, figuriamoci di uno “generale”. Esso comprende un’area che va ben oltre i 180.000 abitanti della Piana di Gioia Tauro, poiché anche le carenze delle altre strutture ospedaliere della fascia jonica e del vibonese vengono spesso compensate attraverso l’accoglienza di buona parte di utenza che si riversa per ricevere assistenza nel presidio ospedaliero di Polistena. Gli accessi al Pronto Soccorso infatti sono oltre 30.000 all’anno, un numero ben maggiore di quello mediamente previsto (20mila) per un ospedale spoke. Sulla carta a Polistena i posti letto dovrebbero essere oltre 200, ma la carenza di personale nei reparti non consente di utilizzare appieno tale possibilità e fermo restando che un territorio popoloso come la Piana per linee-guida nazionali dovrebbe avere strutture ospedaliere e reparti attrezzati in grado di accogliere 3 cittadini ogni 1000 abitanti per un totale superiore ai 500 posti letto in tutto il territorio.
Al momento i reparti/servizi strutturati a Polistena sono: Chirurgia, Anestesia-Rianimazione, Pronto Soccorso, Medicina interna, Punto nascite, Ostetricia e Pediatria, Cardiologia, Ortopedia, Psichiatria, Radiologia, Laboratorio Analisi, Centro Trasfusionale, Radiologia, Gastroenterologia, Farmacia.
Tutti i reparti sono sottodimensionati negli organici. Ma la situazione più grave che richiede un intervento urgentissimo è quella del reparto di Anestesia – Rianimazione che a breve sarà ancora più sguarnito, a causa dei prossimi pensionamenti, del personale necessario ad assicurare gli interventi chirurgici ordinari ed in emergenza. Se si blocca il comparto operatorio significa chiudere l’ospedale.
Inoltre non è tollerabile che dopo l’installazione della Risonanza Magnetica Nucleare, la stessa non possa funzionare in modo pieno per i referti interni ed esterni, poiché gli organici della radiologia nonostante gli sforzi del personale, sono assolutamente insufficienti a poter occuparsi di refertazione di TAC e Risonanza.
Ciò comporta un aggravio di spesa per molti cittadini costretti a pagare per una diagnosi strutture private molto più tempestive e molto più costose.
La Cardiologia – Utic che pure ha sempre rappresentato un punto di forza per la struttura dipartimentale dell’emergenza-urgenza dell’Azienda Sanitaria sta subendo un indebolimento poiché, a quanto sembra, sta scemando la prospettiva di istituire il servizio di emodinamica (pur prevista nei decreti del Commissario ad acta) concretizzatasi anche dopo che l’Amministrazione Comunale ha realizzato la struttura, molto utilizzata in emergenza, dell’elisuperficie h24 antistante l’ospedale.
A tutto ciò si aggiunge la diffusa carenza di personale medico e infermieristico dei reparti di pediatria, ortopedia, chirurgia, psichiatria e al fatto che ancora il laboratorio analisi non sia stato autorizzato per l’esecuzione dei tamponi molecolari, comportando un ritardo nell’accettazione di ricoveri tramite Pronto Soccorso.
E’ da sottolineare inoltre, per ciò che riguarda l’organizzazione della medicina territoriale, la recente soppressione ingiustificata del centro vaccinale COVID, che è stato chiuso “a voce” senza un atto formale.
Ciò è davvero grave in quando i “soggetti fragili” che necessitano di essere vaccinati presso una struttura ospedaliera, a tutela delle loro precarie condizioni di salute, debbano recarsi al GOM di Reggio Calabria per ricevere il vaccino. E’ questa un’enorme responsabilità dell’ASP oltre che un disagio sui cittadini della Piana e del territorio. Polistena è già sede vaccinale ordinaria principale nell’ambito del Distretto territoriale e la recente sospensione delle attività del centro vaccinale COVID lascia ombre e sospetti anche per il futuro.
Infine si attende l’attuazione degli investimenti previsti per la ristrutturazione della struttura ospedaliera che potrebbe riqualificare l’impatto esterno ed interno degli ambienti di lavoro operatori e non. Per l’ospedale di Polistena è previsto uno stanziamento di 9 milioni e mezzo di euro stabilito con DPCM del24 dicembre 2018 a valere sui Piani triennali di intervento dell’INAIL ed è davvero singolare che nessuno si sia in tre anni ancora attivato nell’ASP o nella struttura dipartimentale regionale competente per dare concretezza a questa previsione di spesa certa.
In ragione di quanto esposto si chiede al Presidente/Commissario On. Roberto Occhiuto:

1)un intervento immediato, innanzitutto teso a normalizzare la situazione dei reparti ospedalieri dove emergono carenze che se non risolte rischiano di paralizzare completamente l’ospedale sollecitando il reperimento del personale, nei reparti più rimaneggiati, necessario ad assicurare la continuità dei servizi nei confronti dell’utenza già fortemente penalizzata nella fruizione del diritto fondamentale alla salute.

2)Di bloccare ogni disegno (ammesso che qualcuno lo abbia ipotizzato e lo stia portando avanti tacitamente) di smantellamento/ridimensionamento dell’ospedale di Polistena per finalità non palesi ma sicuramente in contrasto con il principio costituzionale che prevede il primato della sanità pubblica su qualunque forma di privatizzazione, libero mercato, risparmio di spesa in nome di restrizioni di bilancio compiute a scapito dei cittadini bisognosi di cure.

3)La riapertura del centro vaccinale almeno per i soggetti fragili del territorio, attivo fino a qualche settimana fa presso l’ospedale di Polistena che già, per tramite dell’ASP, beneficia di locali concessi in comodato d’uso dall’Amministrazione Comunale (da sempre collaborativa) per ospitare SUEM 118, poliambulatori, e consultorio familiare;

4)Un incontro con la S.S. finalizzato ad un sopralluogo congiunto presso l’ospedale che ha rappresentato sino ad oggi la storia della sanità e non merita di essere limitato ma rilanciato nelle sue funzioni di presidio spoke perché al momento l’unico in grado di assicurare servizi ospedalieri più ampi nella Piana di Gioia Tauro e nei versanti immediatamente contermini”.

ITALY-MAFIA/THREATS
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