TAURIANOVA: PADRE ALESSANDRO NARDI: ”U’ ZI’ MONACU.UN FRATE DAL SAIO MARRONE”.

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E’ stato presentato a Taurianova nella Chiesa di San Giuseppe, il nuovo libro di Don Leonardo Manuli.

Padre Alessandro, francescano della Parrocchia di San Giuseppe, morto il 22 novembre del 2011, ha dato  la propria vita per il Signore, per il Vangelo, per ogni persona, per la sua Parrocchia e per tutta la Comunità .

Padre Alessandro ha avuto  un rapporto vitale e intenso con Taurianova e con la sua Parrocchia. Era stimato e benvoluto  da tutti.

E’ morto nella sua Chiesa mentre celebrava l’Eucarestia Domenicale.

Le testimonianze dirette dei sui familiari e dei parrocchiani di San Giuseppe, in occasione della presentazione del libro di Don Leonardo Manuli, proprio nella Chiesa a Lui cara,  hanno tracciato un profilo umano e religioso che era un esempio per tutti.

“Era un uomo di pace-ha affermato Don Cecè Feliciano, Parrocco di San Giuseppe- e con lui si poteva parlare di tutto”.

“E’ stato molto presente nella mia vita –ha affermato Paola Martino, nipote- e mi spronava energicamente a superare le difficoltà della vita”.

“Sono qui non come Assessore Comunale-ha sostenuto Massimo Grimaldi-ma come parrocchiano per rendere omaggio a chi mi ha guidato in tutto quello che ho fatto e mi ha insegnato che si può essere buoni cristiani anche nelle nostre attività. Di Padre Alessandro mi ricordo che diceva di non vergognarsi di dichiararsi Cristiani”.

“Me lo ricordo come un frate allegro e che leggeva tantissimo-ha affermato Padre Giovanni”.

“Era doveroso-ha affermato Don Leonardo-scrivere un libro per tracciare il profilo di un francescano, un Parroco  che aveva messo al primo posto l’incontro con le persone e con le famiglie. Entrava dappertutto e soprattutto dove la gente aveva bisogno.”

“Questo libro-ha proseguito l’autore-  nasce non per pubblicità ma per un dovere e per mantenere viva la memoria di un Parroco che si sentiva soprattutto francescano.

Attraverso i suoi gesti, il suo modo di agire, padre Alessandro era un esempio.”

“Mi ha seguito nella mia vocazione-ha dichiarato Don Leonardo- e a me piace ricordare le sue origini umili, proveniente da una famiglia povera ma che ha lasciato in noi  dei doni e dei ricordi”.

“Aveva un grande amore per questa Chiesa, che era un rudere e i Francescani l’hanno resa bella e per Padre Alessandro, dopo il Convento dei Capuccini, è diventata la sua seconda casa”.

 

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