Di Lucia D’Apice. Si è tenuto a Gerace il convegno dell’Associazione dei Direttori d’Albergo per rilanciare il turismo italiano con la Dieta Mediterranea e consolidare il brand del made in Italy delle eccellenze enogastronomiche, salvaguardando la piramide alimentare che ha reso patrimonio immateriale dell’umanità il nostro stile di vita salutare. L’hôtellerie calabrese ha organizzato quest’incontro per avviare un confronto con gli stakeholders dei prodotti enogastronomici identitari, docenti di scienze dell’alimentazione e ha presentato un progetto ambizioso “Enotria: da terra di vino a patria della Dieta Mediterranea”.
Il segretario regionale calabrese e project manager, Marco Borgese, ha moderato l’incontro e presentato una visione turistica basata su due marcatori distintivi che riguardano la storia dell’antica Enotria – dal greco “terra di vino” – e la destinazione Calabria come patria che ha dato i natali alla Dieta Mediterranea. “Il nostro obiettivo principale – evidenzia il project manager Borgese – è far conoscere la meta turistica calabrese come culla di cultura e meta ambita per i suoi prodotti identitari e stiamo cooperando con le associazioni dell’ampia filiera enogastronomica per programmare una valorizzazione degli studi scientifici effettuati a Nicotera negli anni ’50 dagli scienziati capitanati da Ancel Benjamin Keys, al fine di proporre agli ospiti dei menù che siano un viaggio sensoriale alla scoperta di uno stile di vita alimentare incentrato sull’equilibrio di nutrienti e il giusto apporto calorico dei cibi. Un’attenzione nei confronti della salute dell’ospite che potrebbe essere riconosciuta da un “marchio” all’impresa turistica da parte del Centro Studi Manageriali “Raffaello Gattuso”. Siamo certi che la Dieta Mediterranea – conclude Borgese – sia un patrimonio da non disperdere e potrà rappresentare un valore aggiunto per il territorio.
Come da programma, i saluti istituzionali sono stati affidati al delegato dell’amministrazione comunale che ha ospitato l’evento Rudi Lizzi e al sindaco di Ciminà Giusy Caruso, comune dell’area presidio Slow Food del Caciocavallo. Un video che ritrae gli studi sulla Dieta Mediterranea effettuati a Nicotera dagli scientifici nel ‘57 è stato proiettato prima dell’intervento di Leone Giuseppe, delegato all’assessorato alla Cultura del Comune di Nicotera.
Gli interventi tecnici sono stati introdotti dal vice presidente nazionale di Ada Italia e delegato alla formazione del CSM Demetrio Metallo e dal presidente Ada Calabria Francesco Gentile. A seguire in ambito scientifico il professore Pier Luigi Rossi ha approfondito la genomica nutrizionale, le molecole nutrienti contenute negli alimenti in grado di modulare il nostro DNA cellulare e il vino alimento. Di turismo esperienziale e come curare il benessere attraverso i prodotti enogastronomici identitari si è soffermata la naturopata e bioterapeuta nutrizionale Patrizia Pellegrini. Sono seguiti tre interventi di docenti delle tre università calabresi: Alfredo Focà dell’Università degli Studi Magna Graecia e ambasciatore dell’Accademia Internazionale del Bergamotto ha esposto gli aspetti medici del frutto; Andrea Proto dell’Università Mediterranea si è soffermato sulla produzione e risorse primarie per l’agricoltura; Tullio Romita dell’Unical e coordinatore del corso di Scienze Turistiche ha messo in evidenza le opportunità per il turismo dal PNRR.
Lo stile di vita della Dieta Mediterranea è stato tracciato da Antonio Leonardo Montuoro, presidente dell’Accademia Internazionale e Direttore dell’Osservatorio della Dieta Mediterranea il quale ha parlato dello Studio pilota svolto a Nicotera dal 1957 al 1960 e del Seven Countries Study che ha concluso negli anni ’90 la sua ricerca sulla dieta mediterranea indicando Nicotera come Città italiana di riferimento della Dieta Mediterranea. Montuoro ha riconosciuto un valore storico, culturale e tradizionale alla Città di Gerace indicandola come “Roccaforte della Dieta Mediterranea”.
Il presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, ha evidenziato le carenze territoriali e rimarcato le opportunità che il progetto dell’ADA potrà avere per la Riviera dei Gelsomini. Sulla formazione dei giovani operatori specializzati si è soffermato Marcello Spagnolo, referente dell’Istituto Tecnico Superiore Efficienza Energetica di Reggio Calabria. Prima di concludere, Valerio Caparelli, direttore dell’Accademia Nazionale Italiana Tradizioni Alimentari ha promosso la tradizione e l’identità dei prodotti tipici italiani nel mondo. Il convegno si è chiuso con un caso studio presentato da Francesco Biacca della Comunità Slow Food “Ritmo Mediterraneo”: un modello replicabile per promuovere lo sviluppo dell’accoglienza e dell’ospitalità da parte delle comunità ospitanti.