“Due anni fa migliaia di persone hanno risposto all’appello, lanciato all’indomani dell’operazione Rinascita-Scott, di riprenderci i nostri spazi e le nostre piazze, un fiume in piena di gente che ha deciso di testimoniare un’intensa voglia di riscatto. Oggi 24 dicembre, nel ripercorrere simbolicamente quelle emozioni, siamo stati accolti dentro le istituzioni per dimostrare la loro concreta apertura alla comunità, il loro essere tra la gente e per la gente”.
Ad affermarlo i membri del Coordinamento provinciale Libera di Vibo Valentia.
“Un’iniziativa – dichiarano – densa di significati che ha rappresentato un modo per rinnovare la nostra assunzione di responsabilità nel difficile e complesso percorso del riscatto e della rinascita. E’ necessario alimentare le emozioni e la voglia di cambiamento perché c’è il rischio di abbandonarsi al facile sentimento della rassegnazione e che non ci si renda conto fino in fondo della forte inversione di rotta che stiamo vivendo. Non possiamo permetterci passi indietro e c’è la necessità di difendere strenuamente gli spazi che, come disse il procuratore Gratteri durante la conferenza stampa tenutasi all’indomani del 19 dicembre, sono stati liberati”.
Il cammino è sicuramente lungo e come sottolineato dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, “non si può pensare di cambiare le cose da un momento all’altro. E’ innegabile però, che molti passi in avanti si siano fatti e che Vibo Valentia non sia lo stesso territorio di anni fa. Dobbiamo essere fiduciosi e tenere la barra dritta”. “Essere portatori di speranza e promotori di bellezza, la chiave per costruire cambiamento- le parole di Ferdinando Pietropaolo per l’associazione “Insieme per il Bene Comune” -. Vibo è un cantiere in cui ci sono moltissimi lavori in corso, diverse realtà positive. Dobbiamo esserne consapevoli e metterle in rete”.
Il rischio che si continui a credere normale ciò che normale non è può essere vinto solamente costruendo insieme e promuovendo alleanze e sinergie tra chi opera sul territorio.
“E’ necessario “Pensare globale agire locale” – ha affermato Marwa El Afia, rappresentante della Cgil -. Ormai la marcia del 24 dicembre di due anni fa un pezzo di storia, una storia che dobbiamo conoscere, alimentare e raccontare. La nostra storia, una storia che testimonia la voglia di esserci”.
“Non ci possono essere libertà, non ci possono essere diritti se non scardiniamo il potere mafioso – ha dichiarato Daniele Armellino, rappresentante dei Giovani Federalisti Europei -. E’ necessaria una lotta trasnazionale alla criminalità organizzata, un lavoro di democratizzazione che bisogna portar avanti a Vibo Valentia così come a Bruxelles”.
Il percorso si è concluso, come due anni fa, al Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia dove, ad attendere il gruppo, c’era il colonnello Bruno Capece che ha ricordato con commozione l’applauso interminabile che, due anni fa, la comunità ha deciso di tributare agli uomini ed alle donne delle Istituzioni. “Questa è casa vostra” ha affermato, aggiungendo che oggi c’è una nuova vicinanza tra comunità e istituzioni, che la gente denuncia, si schiera e si indigna.
“E’ evidente – concludono i componenti di Libera – che lo Stato, per troppo considerato alieno e lontano, gode adesso di una credibilità forte e questo grazie ad istituzioni che prim’ancora di essere la divisa che indossano, sono uomini e donne che hanno a cuore le sorti di una terra per la quale si spendono con abnegazione e grande senso del dovere. Non dobbiamo però dimenticare che Stato è ciascuno di noi e che la lotta alla ‘ndrangheta non può essere delegata alla magistratura ed alle sole forze dell’ordine ma parte dalla quotidianità di tutti e di ciascuno. Un Buon Natale dunque, e che il nuovo anno porti con sé una rinnovata voglia di ribellione alle violenze ed ad ogni sopruso, una sana rabbia che diventi azione concreta a difesa dei diritti e delle libertà di un popolo, quello Calabrese, che ha deciso di non abbassare la testa”.