L’istituto di neuroscienze introduce una cura innovativa in città per i disturbi psichiatrici e neurologici. Si tratta di una vera e propria terapia innovativa per il trattamento di diversi disturbi psichiatrici e neurologici. Il prof. Zoccali racconta la nascita dell’istituto di neuroscienze di Reggio Calabria e l’introduzione del trattamento di stimolazione magnetica transcranica.
Definita con la sigla “rTMS”, la Stimolazione Magnetica Transcranica è una nuova metodica terapeutica, attivata per la prima volta nella Città dello Stretto, presso lo studio del professor Zoccali.
“Abbiamo creato un istituto di neuroscienze con l’obiettivo di dare una impulso più adeguato alla cura dei disturbi mentali – ha detto il prof. Zoccali. L’Istituto si avvale del contributo di psicologi, psichiatri e tecnici per l’utilizzo della neuromodulazione”.
Il nuovo apparecchio serve, dunque, a stimolare ed inviare impulsi magnetici al cervello. In base all’area da modulare, l’impulso può attivare uno specifico circuito cerebrale o ridurne il potenziale e in qualche maniera controllare il disturbo correlato al circuito compromesso.
L’Istituto di neuroscienze, presso cui è disponibile il nuovo trattamento, si trova nel cuore della città, in via Domenico Muratori, 10.
“L’approccio all’intervento della stimolazione magnetica transcranica – ha spiegato il prof. Zoccali a capo dell’equipe che si occupa del nuovo trattamento – richiede, innanzitutto, una visita psichiatrica ed una valutazione psicodiagnostica. Ciò permette agli esperti di coordinarsi nella procedura da seguire per giungere ad un intervento integrato.
La stimolazione magnetica è una novità per Reggio e, più in generale, anche per la Calabria. Già da molti anni, invece, è utilizzata nelle più grandi città del nord, che hanno addirittura un’esperienza 20ennale nel settore, anche se da poco si sono potuti codificare i risultati”.
Secondo il professore, “in futuro questo tipo di apparecchiatura troverà spazio per la cura di ulteriori patologie”. Ma quali sono, al momento quelle interessate?
In primis cura per i disturbi neurologici. Tale metodica non invasiva, ha numerose indicazioni terapeutiche sia nell’area psichiatrica, che in quella neurologica. È stato dimostrato ad esempio che può portare un miglioramento del 20-25% nella demenza. Ottimi risultati sono stati riscontrati anche per l’obesità.
“Il nutrizionista ha un’importanza fondamentale in questi casi – ha aggiunto il prof. Zoccali – la problematica maggiore, solitamente, è la difficoltà a mantenere la dieta. Sembra che stimolazione permetta al soggetto di controllare l’impulso nei confronti del cibo e quindi favorisce la possibilità di controllo dell’alimentazione”.
Per ciò che riguarda la neurologia, vi sono diverse evidenze di efficacia in particolar modo sul parkinson, balbuzie, acufeni, dolore neuropatico, emicrania.
Importante ricordare, secondo il professore che “la patologia mentale riguarda l’individuo”.
“L’approccio, dunque, deve essere nei confronti della persona per cui si rende necessaria anche una terapia integrata con un intervento farmacologico psicoterapico e di neuromodulazione.
In psichiatria la rTMS ha una indubbia efficacia terapeutica sulle dipendenze (cocaina, marijuana, fumo, alcool, gioco d’azzardo patologico), così come sulla depressione, finanche sul Disturbo Ossessivo Compulsivo. Numerosi studi stanno confermando le indicazioni per il disturbo bipolare, il panico, le allucinazioni, la schizofrenia, il disturbo da stress post traumatico.
Il funzionamento della rTMS si basa sull’impiego di impulsi magnetici, ripetuti, generati da una bobina che viene posta sul capo del paziente seduto comodamente su una poltrona.
Gli impulsi agiscono in specifiche zone in base al disturbo, facilitando o inibendo i circuiti neuronali responsabili del disturbo medesimo. Gli effetti indesiderati sono molto modesti, il paziente potrebbe avvertire un lieve fastidio cutaneo nella sede cranica di stimolazione, cefalea poco frequente e dopo l’applicazione può tranquillamente tornare alle sue occupazioni.
I protocolli attuali prevedono sedute quotidiane per cinque giorni alla settimana che vanno ripetuti nelle settimane successive in relazione al tipo di Disturbo che viene trattato. Sono anche previste sedute di richiamo che hanno lo scopo di consolidare i risultati ottenuti.
Il trattamento con TMS ha specifiche controindicazioni nei portatori di pacemarker, portatori di dispositivi elettronici, apparecchi od oggetti non rimovibili o impiantati nel raggio di 30 cm dalla zona di applicazione della bobina realizzati con materiali conduttori ed altri materiali sensibili ai campi magnetici ed infine soggetti affetti da epilessia.