Risiede in un comune del Vibonese dove è nato nel 1952. L’uomo è stato arrestato qualche giorno fa dalla Polizia di Stato di Vibo Valentia dopo un’indagine coordinata dalla Procura di Vibo guidata da Camillo Falvo e nelle mani del sostituto procuratore Maria Cecilia Rebecchi.
Secondo il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Del Vecchio, il 70enne è indagato perchè, “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con violenza consistita nell’afferrare con forza, tirare i capelli e dare pugni sulla pancia e sul fianco alla minore e con minaccia consistita nel dirle “ti taglio la testa, ti picchio”, la costringeva a compiere e subire atti sessuali…”.
I verbali fanno inorridire, rabbrividire, allibire in essi si leggono testualmente le numerose violenze fisiche e sessuali, ma anche psicologiche, che il nonno-orco ha compiuto nei confronti della piccola nipote a partire dal 2019.
L’indagine ha avuto inizio dopo la denuncia presentata presso gli Uffici della Squadra Mobile di Vibo Valentia, da un’insegnante della scuola primaria la quale, con il pieno appoggio della dirigenza scolastica e dell’intero corpo insegnante, a inizio aprile, ha informato la Polizia di essere venuta a conoscenza del fatto che una delle sue alunne era vittima di abusi perpetrati in più circostanze dal nonno acquisito della piccola. La docente ha raccontato di aver notato una particolare tristezza nella piccola alunna che tendeva ad isolarsi e si estraniava dal contesto, tanto da convincerla a confidarsi in privato.
Dall’inchiesta successiva è emerso che gli abusi hanno avuto inizio quando la piccola aveva 8 anni. La minore aveva denunciato più volte la situazione al padre e alla nonna paterna che l’accusavano “di vedere i film”, tanto da indurre la madre della bambina a girare un video. La stessa, interrogata, ha detto di aver affrontato il suocero che però aveva sempre negato gli abusi giustificandosi per alcuni dei suoi atti. Dopo essere stata convocata dalla Polizia anche la madre ha sporto denuncia verso l’uomo.
Secondo il Gip, quindi, si è in presenza “di un soggetto che da tempo persevera in condotte costituenti violenze sessuali reiterate e gravissime, aggravate e di eccezionale allarme sociale“. Riguardo al 70enne è persona “di eccezionale spregiudicatezza, si è mostrato indifferente alla presenza di altri familiari nelle vicinanze dei luoghi dove si consumavano gli abusi, è dotato di una personalità prevaricatrice, nonchè di un’indole di per sè aggressiva e violenta“.
