Rombiolo, presentato il progetto per la realizzazione di un polo agroalimentare

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domenico petrolo, sindaco di rombiolo
domenico petrolo, sindaco rombiolo

Uno stabilimento industriale realizzato circa vent’anni fa e destinato alla produzione di divani e salotti prima che lo Stato lo sottraesse alla disponibilità della criminalità organizzata, sarà la sede del “Polo agroalimentare per la valorizzazione dei prodotti tipici dell’area del Poro” a cominciare dal pecorino e dalla ‘nduja per finire alla cipolla rossa di Tropea, al tonno e altre eccellenze ancora. L’elaborato, dopo aver superato a pieni voti la fase preliminare di valutazione, è in attesa di essere ammesso ai finanziamenti previsti nel Pnrr per interventi per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti destinati a creare ecosistemi di innovazione nel Mezzogiorno. A proporre l’idea progettuale è stato il Dipartimento di Farmacia e Scienze della salute e della nutrizione dell’Unical, che si è avvalso della collaborazione del Comune di Rombiolo, con in testa il sindaco Domenico Petrolo, e dell’Ordine degli architetti della provincia di Vibo presieduto da Fabio Foti, nonché della SismLab, un’azienda spin-off dell’Unical specializzata nel campo dell’ingegneria civile, e de “La cantina del contadino”, b&b-ristorante di Nicola Vincenzo Quercia con sede in Rende, chiamata a gestire una struttura di oltre mille mq – con ristorante, 24 posti letto, piscina, lavaggio gazebo esterni, centro benessere e altri servizi – e a definire menu basati su prodotti tipici locali idonei a promuovere la cultura della Dieta mediterranea di riferimento di Nicotera.

Il progetto, da realizzare in 36 mesi su una superficie di 8.660 mq, di cui circa 2500 occupati da manufatti edilizi, con una spesa prevista di 13 milioni di euro, è stato presentato nel corso di un convegno tenutosi nella sala consiliare. Il compito di introdurre i lavori è toccato al sindaco Petrolo, che ha ripercorso tutto l’iter fatto e tutti gli ostacoli superati grazie soprattutto al prefetto Roberta Lulli, che ha fatto di tutto per mettere tempestivamente in regola le carte relative al bene confiscato. Tra l’altro, <il bene – ha spiegato il viceprefetto vicario Roberto Micucci – era stato inizialmente assegnato a scopi governativi poi non più perseguiti. Sono state, quindi, accelerate tutte le procedure di sdemanializzazione per poterlo consegnare al Comune nei termini utili per recuperare una ricchezza che appartiene a tutti noi>. Sul ruolo dell’Ordine degli architetti del Vibonese s’è soffermato Fabio Foti che ha sottolineato come l’organismo presieduto <oltre ad essere uno tra i migliori d’Italia, veda i suoi progetti tra i più cliccati> evidenziando anche che il progetto non solo valorizza i prodotti tipici locali, ma mira anche <a dar vita a percorsi che esaltino fede, paesaggio, ambiente>. A calarsi nei dettagli tecnici è stato Giacinto Porco, docente dell’Unical, che, ha rimarcato l’importanza delle filiere produttive e dei previsti corsi di formazione, soffermandosi sull’efficientamento energetico della struttura e sulla creazione di due laboratori di ricerca che opereranno in simbiosi con l’Unical.

dalila nesci

In collegamento da remoto, hanno assicurato il loro pieno sostegno al polo agroalimentare il sottosegretario Dalila Nesci e l’on. Enza Bruno Bossio. Sostegno garantito anche da Nuccio Caffo, presidente della Camera di commercio, e dai responsabili del Gal “Terre vibonesi” (Vitaliano Papillo), del Consorzio ‘nduja di Spilinga (Francesco Fiamingo), del Consorzio cipolla rossa di Tropea (Simone Saturnino) e del Consorzio pecorino del Poro (Alfredo Monteleone). Un ruolo importante sarà giocato anche dalle Scuole vibonesi rappresentate, nell’occasione, dai dirigenti Maria Gramendola (Itis Vibo) e Pasquale Barbuto (Alberghiero Vibo). Enzo Marasco, sindaco di Spilinga, ha, infine, esaltato l’importanza del lavoro fatto in sinergia tra tutti gli enti del territorio.

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