L’Amministrazione comunale di Gioia Tauro guidata dal sindaco Aldo Alessio, consapevole del fatto che, necessita prevedere indirizzi con luoghi per la collettività, inserendo concetti di qualità della vita e prospettive ambientali, ha programmato la riqualificazione dell’area dell’ex fabbrica Gaslini.
Fabbrica, nata alle fine dell’Ottocento, come raffineria Mazzorana (Industria di oli, saponi ed affini), nel 1908 l’opificio fu ceduto alla società Calabro – Lombarda ed in seguito, nel 1933, fu acquisito dalla nota olearia ligure Gaslini (da cui prese il nome, con il quale ancora oggi viene riconosciuto). La raffineria venne potenziata e restò attiva fino alla Seconda Guerra Mondiale, per poi chiudere definitivamente alla fine degli anni ‘60.
Ricordiamo che la raccolta e la lavorazione delle olive ha sempre fatto parte della tradizione gioiese, gli avanzi della macinazione delle olive venivano lavorati ulteriormente, producendo le sanse esauste impiegate come combustibile per le caldaie dello stabilimento stesso, dove venivano bruciate solo parzialmente; restava il così detto “nozzuleddhu” usato per alimentare i “brasceri”, in quel tempo unica fonte di riscaldamento.
Un edificio di forte presenza sul territorio, con una storia nel territorio e una attrazione per l’intera piana gioiese.
Edificio è di proprietà privata e sarà espropriato.
L’idea progettuale nasce dal racconto di fatti vissuti, di ragazzini che negli anni 60 in una area, se pur abbandonata, giocavano con i pochi mezzi che il tempo dava, in un campo di vegetazione spontanea di essenze mediterranee con la prevalenza di cardi a catturare piccoli uccelli e rettili.
Il progetto di quasi sei milioni di euro, è finanziato tramite la Città Metropolitana.
Si pone di consolidare e ristrutturare il manufatto, creando un giardino mediterraneo che entri tra i ruderi e sia protagonista di una riqualificazione, creando un habitat ideale che possa creare quella inversione di tendenza per le specie che un tempo erano presenti nel territorio.
Nello specifico saranno realizzati: Padiglione 1 – Serra dell’accoglienza; Padiglione 2 – Serra delle farfalle (farfallario); Padiglione 3 – Orto botanico essense mediterranee; Padiglione 4 – Padiglione della biodiversità; Edificio 5 – Uffici e laboratori di ricerca; Area 6 – Campo dei cardi – essenze mediterranee.
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