Sanità: tante energie sprecate in polemiche, nessuna attenzione ai fatti. Intanto, il tempo scorre e il treno del Pnrr, che dovrebbe trainare fuori dal pantano la medicina sul territorio, rischia di attraversare il comprensorio nicoterese senza lasciare traccia. La Regione, in sostanza, ha varato il Piano per finanziare ospedali di comunità, case di comunità e centrali operative territoriali concordando con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) la chiusura del cronoprogramma entro il prossimo 31 maggio. Del Piano inviato a Roma si sa che in Calabria saranno realizzati 15 ospedali di comunità, 57 case di comunità e 19 centrali operative territoriali. Nel Vibonese, in sostanza, in prima battuta, sono state previste case di comunità a Mileto, Soriano, Serra San Bruno, Nicotera e Filadelfia. Un ospedale di comunità dovrà sorgere a Soriano, mentre una centrale operativa territoriale avrà sede a Pizzo. Tutto sommato, a cantar vittoria è solo Soriano – 2.279 abitanti, già sede di casa della salute, 12 km da Serra, 18 da Vibo – che oltre all’ospedale di comunità avrà a disposizione anche la casa di comunità. A non uscirne bene è proprio il comprensorio nicoterese – 22mila abitanti, 30 km da Vibo, 30 km da Tropea – destinatario di una casa di comunità ancora non definita.
Il decreto governativo n.71/2022 prevede, infatti, che le case di comunità possano essere “hub” (garanzia servizi h24, sette giorni su sette, con prestazioni diagnostiche, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, medici continuità assistenziale, telemedicina, infermieri, ecc.) oppure “spoke” (obbligatorietà h12, sei giorni su sette, dei servizi minimi in rete con ospedali di comunità e altre strutture sanitarie). Nel caso di Nicotera, però, non si sa ancora se la casa di comunità debba essere “hub” oppure “spoke”. Comunque sia, la scelta regionale mortifica in toto le aspettative dell’utenza nicoterese. E c’è di peggio. Il commissario dell’Asp, Pino Giuliano, ora destinato a tempo pieno sulla sede vibonese, con delibera n. 635 dello scorso 4 maggio, in vista del varo del Piano definitivo da attuare entro il prossimo 31 maggio, ha implementato le strutture già assegnate al Vibonese proponendo una centrale operativa territoriale a Nicotera e un ospedale di comunità a Tropea. Con la stessa delibera ha nominato responsabile unico del procedimento l’ing. Michela Soriano. Per realizzare la centrale operativa di Nicotera saranno spesi 175mila euro, mentre per l’ospedale di comunità di Tropea il quadro economico ammonta a 2,5 milioni di euro. Domande, a questo punto, se ne pongono tante: perché il nuovo ospedale di comunità è stato collocato a Tropea, dove già è attiva una struttura ospedaliera, e non a Nicotera? L’amministrazione comunale condivide la scelta? Forze politiche, associazioni, movimenti non hanno niente da dire?
Le perplessità non sono poche. <Quello varato – sostiene il consigliere regionale Raffaele Mammoliti – è un atto di programmazione che non coglie l’aspetto fondamentale della partecipazione e del confronto. Non è stato elaborato – aggiunge – né con la conferenza dei sindaci né con gli attori locali. Tutto ciò, molto probabilmente, peserà e non poco sulla validità del piano e sull’efficacia delle risposte da dare ai bisogni della gente>.