Candeloro Imbalzano, già Consigliere Regionale e Presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari, afferma: “Quando nel 2013 , da Presidente della competente Commissione, la nostra relazione in Consiglio Regionale sulla proposta di legge istitutiva della Z.E.S. di Gioia Tauro, venne approvata all’unanimità, nessuno dei Consiglieri presenti avrebbe mai immaginato che ci sarebbe stato nella legislatura successiva un Presidente, di centrosinistra, che, nel silenzio e nella connivenza generale, avrebbe esteso il perimetro della Zona Economica Speciale ad altre parti della Regione, creando enormi e colpevoli ritardi sui tempi di realizzazione di un progetto che resta ancora oggi la madre di tutte le battaglie per lo sviluppo della Piana, della Provincia di Reggio e dell’intera Calabria. Eppure oggi, si vaneggia intorno all’ipotesi di localizzare la sede degli Uffici della ZES , dalla sua sede naturale, addirittura a Lametia, col rischio concreto di abbattere le residue speranze di sviluppo dell’intero progetto e dei territori reggini”.
Candeloro Imbalzano continua:”Di fronte a questa ipotizzata e funesta forzatura, aspettiamo di conoscere il pensiero e le reazioni degli attuali Consiglieri Regionali della Provincia di Reggio, di tutti gli schieramenti, alcuni dei quali , durante la presidenza Oliverio , li abbiamo visti pavidamente girare la testa dall’altra parte, quando la ZES stessa venne inopinatamente estesa ad altre parti della Regione. Questa paventata scelta di Lametia porterebbe con sé una inevitabile e oggettiva diluizione di quello che dovrebbe essere il precipuo interesse per l’enorme area del retroporto di Gioia, per il cui sviluppo fu messa in campo la legge originaria” . Candeloro Imbalzano aggiunge ancora: “Un rischio che significherebbe un oggettivo ridimensionamento del futuro del Porto di Gioia Tauro che continuerebbe ad essere prevalentemente un Hub di transhipment e darebbe ogni alibi al nuovo gestore del Gateway ferroviario a continuare a cincischiare ,come ha fatto in questi anni, col risultato di stoppare sul nascere le grandi speranze di sviluppo e di occupazione nel retroporto. Scelta, rispetto alla quale,ci attendiamo anche una posizione coerente e forte del Sindacato e dei Sindaci del Comprensorio, non solo di Alessio, che pure in questi anni si sono battuti per la realizzazione di un grande polo logistico e tecnologico.
Infine Candeloro Imbalzano conclude: “Quello che appare paradossale in questa vicenda, è che dopo la recente consegna degli asset ferroviari costruiti in questi anni a Ferrovie dello Stato e le attività promozionali della Regione messe in cantiere a Dubai per promuovere l’interesse ad investire nell’immensa area, oggi quasi desertificata, dei grandi Gruppi internazionali, si vorrebbe riportare l’orologio indietro di almeno dieci anni, col sottile obiettivo di mettere in secondo ordine lo sviluppo del comprensorio di Gioia, privilegiando magari anzitutto lo sviluppo, peraltro legittimo con altri strumenti, di parti della Regione che nulla hanno a che vedere con il Porto ed il retroporto pianigiano”.