Domenica 25 settembre 2022 le cittadine ed i cittadini si recheranno alle urne per rinnovare il Parlamento Italiano (in Sicilia si voterà anche per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana). Si tratterà di elezioni con forti novità rispetto al passato:
-saranno eletti 400 deputati e 200 senatori in conseguenza della riforma della Costituzione che ha ridotto il Parlamento di 345 unità, riforma Costituzionale approvata, purtroppo, dalla stragrande maggioranza dei gruppi parlamentari, e confermata dal referendum Costituzionale promosso dalle minoranze che tentarono di impedire che si realizzasse un grave “taglio della democrazia”, presentato come un mero “taglio di spese”;
-per la prima volta nella storia della Repubblica tutti gli elettori, anche i diciottenni, potranno votare sia i deputati sia i senatori;
-per la prima volta nella storia della Repubblica si voterà nell’ultima domenica di settembre, obbligando così le organizzazioni politiche non presenti in Parlamento a raccogliere le firme per la presentazione delle liste nel mese di agosto.
In continuità negativa con il recente passato si voterà con la vigente legge elettorale (Rosatellum), fondata su un farraginoso sistema misto, maggioritario e proporzionale, mirato a premiare le coalizioni e quindi a distorcere la rappresentatività delle scelte di voto espresse dai/dalle cittadini/e. Una legge elettorale molto criticata contro la quale erano già state avviate le procedure per impugnarla e sottoporla al giudizio della Corte Costituzionale e quindi dei cittadini in un eventuale referendum, una legge elettorale sulla quale si era registrato un diffuso impegno, successivamente non mantenuto, dei gruppi parlamentari per una sua profonda modifica in senso proporzionale.
Sarà ancora più complicato che mai per i cittadini elettori trovare il “filo di Arianna” per orientarsi nel labirinto dei 75 simboli elettorali ammessi (alcuni dei quali di orientamento, più o meno chiaro, neofascista), e quindi è da ritenere probabile che all’aumento delle liste e dei candidati corrisponda un numero sempre minore di cittadini votanti, con la conseguenza, in Calabria ampiamente verificata, che saranno espresse maggioranze e quindi governi senza reale riscontro con la maggioranza dei cittadini chiamati alle urne. Nelle regioni meridionali saranno sempre più numerosi i mancati rientri per il voto di lavoratori e studenti, per i quali diventa sempre più oneroso e complicato ritornare nei Comuni di residenza per recarsi alle urne.
Si tratterà però di una scadenza elettorale di eccezionale importanza per i gravi rischi di ricaduta sulla nostra Carta Costituzionale, che dovrebbe essere in larga parte ancora realizzata nei suoi valori fondamentali ma che rischia invece di essere profondamente stravolta e peggiorata sia per quel che riguarda la parte relativa ai compiti e alle funzioni del Presidente della Repubblica (Presidenzialismo), sia per quel che riguarda l’aggravamento delle già intollerabili diseguaglianze tra i cittadini e tra le Regioni (Autonomia Differenziata).
Nell’attuale dibattito politico pre-elettorale scompaiono invece i temi di maggiore importanza per il futuro del nostro Paese, dell’Europa e del Pianeta ed in particolare per il futuro dei giovani (la guerra, le diseguaglianze, l’emergenza climatica, le migrazioni, le pandemie).
L’associazione venticinqueaprile rivolge ancora una volta un appello perché sia finalmente applicata la XII disposizione della Costituzione, che fa esplicito e severo divieto per ogni tentativo di riorganizzare movimenti e partiti di ispirazione fascista ( come nel caso di Forza Nuova di Roberto Fiore) e perché siano sconfitti i rischi di un risultato elettorale che veda l’affermazione di liste e coalizioni di liste caratterizzate da programmi contrastanti con i valori fondamentali della Costituzione.
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